Re Carlo III toglie i titoli al principe Andrea (e gli leva la casa)

  • Postato il 31 ottobre 2025
  • Di Panorama
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La decisione di re Carlo III di avviare il processo formale per rimuovere i titoli reali del fratello Andrea rappresenta una frattura senza precedenti nella storia recente della monarchia britannica. Il sovrano ha ordinato la revoca non solo delle onorificenze residue, ma anche del titolo di principe, segnando la definitiva estromissione di Andrea dalla Casa di Windsor. Dopo la rinuncia forzata al titolo di duca di York, l’uomo che un tempo combatteva nelle Falkland sarà d’ora in poi noto semplicemente come Andrew Mountbatten-Windsor.

Una decisione senza precedenti

Nella storia inglese moderna non si era mai vista una misura di tale portata nei confronti di un membro diretto della famiglia reale. Anche nei momenti più bui della Corona, come l’abdicazione di Edoardo VIII nel 1936, il titolo di principe era stato mantenuto. Questa volta, invece, re Carlo III ha scelto una via più radicale, in linea con la volontà di proteggere l’istituzione da scandali e imbarazzi.

L’esilio da Royal Lodge

Il comunicato di Buckingham Palace ha il tono di un editto. Oltre alla perdita dei titoli, Andrea dovrà lasciare Royal Lodge, la residenza che condivide da anni con l’ex moglie Sarah Ferguson. Il fratello del re era già al centro delle polemiche per il mancato pagamento dell’affitto, coperto per oltre vent’anni con fondi provenienti dal patrimonio reale.

Ora dovrà trasferirsi in un «alloggio privato alternativo» all’interno della tenuta di Sandringham, nel Norfolk — una sistemazione lontana da Londra e dagli occhi della Corte.

La pressione dell’opinione pubblica

Negli ultimi mesi il gruppo repubblicano Republic, guidato da Graham Smith, aveva annunciato un’iniziativa legale per portare Andrea in tribunale con accuse di abuso, corruzione e cattiva condotta in carica pubblica. L’azione, unita all’indignazione popolare e al crescente imbarazzo della Corte, ha spinto re Carlo a intervenire.

Il comunicato di Palazzo, pur mantenendo toni formali, contiene parole dure: le censure sono definite «necessarie», anche se Andrea «continua a negare le accuse». Un passaggio che segna il distacco ufficiale tra il sovrano e il fratello, ormai figura marginale e indesiderata.

Il sostegno alle vittime

Buckingham Palace ha voluto chiudere la vicenda con una dichiarazione simbolica: re Carlo e la regina Camilla hanno espresso la loro «massima solidarietà alle vittime e ai sopravvissuti di ogni forma di abuso». Un messaggio che mira a salvaguardare l’immagine morale della monarchia e a proiettare la Corona in una dimensione di maggiore responsabilità e trasparenza

Le figlie che restano “principesse”

A differenza del padre, le principesse Beatrice ed Eugenie di York conserveranno i loro titoli reali. In quanto daughters of the son of a sovereign, rientrano infatti nelle disposizioni stabilite dalle Letters Patent di re Giorgio V del 1917, che definiscono chi può portare il titolo e lo stile di “His/Her Royal Highness”. Di conseguenza, HRH Princess Beatrice e HRH Princess Eugenie mantengono pienamente i loro titoli in linea con il protocollo monarchico.

Autore
Panorama

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