Re Carciofo se ne va ad Alassio, Ciangherotti: “Albenga perde un simbolo del centro storico, sindaco incapace”

  • Postato il 21 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico maggio 2025

Albenga. “Albenga perde un’altra attività simbolo del suo centro storico. La Cantina Re Carciofo, pioniere dello sviluppo improvviso delle attività economiche del centro storico, trasloca ad Alassio, costretta a lasciare la città a causa della totale assenza di visione e buon senso da parte dell’amministrazione Tomatis”.Lo scrive, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, l’ex consigliere comunale di Forza Italia Eraldo Ciangherotti, commentando l’ormai imminente addio ad Albenga della Cantina Re Carciofo, storica attività guidata da Enzo Bellissimo e situata in piazza San Francesco.

La notizia era ormai nell’aria da tempo e, dopo l’annuncio di Enzo Bellissimo ai microfoni di IVG, mancava solo l’ufficialità sulla destinazione finale della Cantina Re Carciofo. Ora è certo: lo storico locale di piazza San Francesco ad Albenga traslocherà ad Alassio a fine stagione. La nuova location verrà aperta in via Cavour, strada centralissima dove ora si trova il The Victorian Pub.

Aggiunge l’ex consigliere albenganese: “Parliamo di una struttura – il famoso dehor con serra – che non era solo un elemento di arredo urbano, ma un gesto culturale. Una serra che, riprendendo la tradizione agricola della Piana di Albenga, aveva valorizzato una piazza riqualificando un angolo del centro storico e trasformandolo in uno spazio di bellezza, accoglienza e identità. Quella serra, autorizzata all’epoca dall’allora sindaco Giorgio Cangiano, rappresentava una forma moderna di continuità con la nostra storia agricola. Oggi viene abbattuta con una freddezza burocratica che nulla ha a che vedere con la buona amministrazione. Il risultato? Un imprenditore coraggioso come Enzo Bellissimo, che ha investito sul territorio, si vede costretto ad andarsene. Non per mancanza di clienti o di qualità, ma per colpa di un Comune che tratta con arroganza chi osa costruire qualcosa di bello”.

Su IVG avevamo già raccontato non solo l’amarezza del titolare per una decisione vissuta  come inevitabile, ma anche il punto di vista dell’amministrazione albenganese, che ha difeso la propria linea regolamentare. Sempre sulle nostre pagine, in anteprima, avevamo documentato anche lo scontro politico tra il sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis, e il primo cittadino di Alassio, Marco Melgrati. Quest’ultimo si era detto stupito e critico per l’incapacità del Comune ingauno di trovare una soluzione che permettesse alla Cantina di rimanere nella storica piazza con il suo iconico dehors. Un commento a cui era seguita la secca risposta del sindaco albenganese, che aveva invitato il primo cittadino alassino ad “occuparsi della sua città”.

“Nel frattempo, Albenga si svuota. Le attività chiudono, i turisti se ne vanno, il centro storico torna a spegnersi. Gli uffici comunali cadono a pezzi – basta vedere lo stato dell’anagrafe – e sulle grandi partite urbanistiche come l’ex Anfi regna l’ambiguità. A fronte di questa paralisi, ci si chiede: chi viene premiato? Perché alcuni ricevono permessi e altri no? Perché per alcuni le regole si piegano e per altri diventano un muro invalicabile? Albenga ha bisogno di trasparenza, coraggio e rispetto per chi crea lavoro. Ha bisogno di un’amministrazione che premi il merito e non i legami personali o politici. Mentre mi prenoto già un tavolo alla prima della nuova attività in Alassio di Enzo Bellissimo, desidero esprimergli tutta la mia vicinanza e solidarietà per non essersi piegato alle decisioni dell’amministrazione comunale e per aver scelto di rimettersi in gioco, ancora una volta, con grandi risorse economiche, per il piacere del lavoro e dell’impresa libera. Con tanta vergogna per un sindaco così incapace”, ha concluso Ciangherotti.

Autore
Il Vostro Giornale

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