Rc Auto, premio medio in Italia: qual è la regione più cara

  • Postato il 27 settembre 2025
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  • Di Virgilio.it
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Il costo per assicurare un’auto in Italia torna a salire. Secondo l’Osservatorio Rc Auto di Facile.it e Assicurazione.it, il premio medio rilevato ad agosto 2025 è stato di 645,58 euro, con un aumento dell’1,7% rispetto allo stesso mese del 2024, poco ma sufficiente a interrompere la breve fase di stabilità registrata nei primi mesi dell’anno.

Le regioni che pagano di più

L’analisi territoriale mostra come la crescita dei premi Rc Auto non sia uniforme. In Abruzzo i rincari sono stati i più pesanti: +11,6% in un anno, rincorsa dal Calabria, con un +7%, e dall’Umbria (+6,9%). Al quarto posto la Sicilia, che ha riportato un aumento del 6,2%, seguita dalla Basilicata con un +5,7%, mentre altrove l’andamento si è rivelato meno uniforme, con regioni in crescita e altre in calo.

“Dopo i primi segnali positivi di inizio 2025, i premi sono tornati a crescere, seppur non in tutta Italia”

Così Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it.

“L’inflazione, ancora a livelli non trascurabili, ha un impatto diretto sulle tariffe. È presto però per dire se si tratti di una tendenza destinata a consolidarsi”.

Come già detto, alcune aree si sono discostate dal trend generale. La Campania e la Liguria hanno registrato una contrazione del 3,8%, mentre il Trentino-Alto Adige una leggera riduzione dell’1%. Se prendiamo in analisi i valori medi, la Campania resta la regione più cara d’Italia, nonostante il ribasso annuale, infatti per mettere in strada un veicolo nel mese di agosto servivano in media 1.012,76 euro, il 57% oltre la media nazionale.

Subito dietro la Puglia, dove il premio medio ha toccato quota 712,65 euro, terzo posto per il Lazio, che si è fermato a 704,02 euro. Prezzi giustificati dalla maggiore frequenza degli incidenti e dalle tensioni storiche del mercato assicurativo in queste aree. Il quadro cambia spostandosi a Nord-Est, dove in Friuli-Venezia Giulia bastano 444,10 euro per coprire la vettura, di poco alle spalle di Trentino-Alto Adige (473,56 euro) e Basilicata (529,15 euro).

A incidere sull’andamento delle tariffe è l’inflazione, che ha spinto verso l’alto i costi di riparazioni, ricambi e manodopera. E un ruolo importante lo rivestono pure l’andamento della sinistrosità e i comportamenti al volante. Le aree con il tasso maggiore di incidenti e contenziosi tendono ad avere premi più elevati, come conferma la situazione campana. D’altro canto, regioni con bassi tassi di sinistri e una popolazione meno concentrata possono beneficiare di politiche meno onerose: i dati del Nord-Est vengono a supporto.

Mercato in equilibrio precario

Il mercato resta appeso a un filo: giusto pochi punti percentuali di variazione e il conto per gli automobilisti cambia sul serio. La media nazionale, 645 euro, non raggiunge più i livelli record della prima metà degli anni 2010 – allora superava i 700 – ma rompe comunque la discesa che aveva caratterizzato gli ultimi anni. Per compagnie e autorità la vera domanda è un’altra: il rialzo di agosto è solo un rimbalzo momentaneo o l’avvio di una nuova stagione di rincari? Molto dipenderà dall’andamento dell’inflazione generale, dalla diffusione dei sistemi di assistenza alla guida (che riducono i sinistri ma aumentano i costi di riparazione) e dalle politiche di concorrenza tra compagnie.

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