Rapallo, via libera al restauro dell’ex Lazzaretto di Bana

  • Postato il 18 giugno 2025
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Rapallo. Il Comune di Rapallo e l’Università di Genova comunicano che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la Provincia della Spezia ha ufficialmente autorizzato l’avvio dell’intervento di restauro dell’ex Lazzaretto di Bana, situato in via San Lazzaro 10.
L’intervento, richiesto da Bruno Oneto, proprietario del bene, è stato riconosciuto compatibile con le esigenze di tutela monumentale e ammesso alla richiesta di contributo statale secondo quanto previsto dal codice dei beni culturali e del paesaggio.
Per lo sviluppo della proposta progettuale ci si è avvalsi degli studi di approfondimento condotti da giovani laureandi del dipartimento di Architettura dell’Università di Genova, coordinati dal prof. Giampiero Lombardini e dal dott. Angiolino Barreca, nonché della elaborazione progettuale sviluppata dall’arch. Chiara Mondin di Chiavari, attraverso consultazioni ricorrenti con. l’Arch. Caterina Gardella, Funzionaria della Soprintendenza, nell’ambito delle attività previste nella Convenzione Università/Comune di Rapallo, sottoscritta in data 10 marzo 2025 presso la sede Comunale.
Il progetto prevede il restauro di alcuni paramenti murari dell’edificio e della tettoia soprastante, con particolare attenzione alla conservazione dell’apparato decorativo, tra cui un affresco murale raffigurante la Madonna con il Bambino e Santi. Il restauro sarà realizzato secondo le modalità operative approvate dalla Soprintendenza e sarà accompagnato da una documentazione tecnico-scientifica dettagliata.
Il bene, un ospitale dedicato a San Lazzaro di Betania risalente al XV secolo e già sottoposto a tutela sin dal 1938, rappresenta un importante esempio del patrimonio storico-artistico del nostro territorio. La sua costruzione fu voluta da Giacomo Aste, un facoltoso cittadino rapallese, che nel 1450 decise di fornire al paese un luogo dove ricoverare le persone colpite dalla violenta epidemia di lebbra scoppiata nel periodo. Il lebbrosario rimase in attività per circa 50 anni.
L’intervento è stato dichiarato ammissibile a contributo per un importo complessivo di 410.740,72, comprendente lavori e spese tecniche, con la precisazione che l’erogazione sarà subordinata alle determinazioni finali del programma ministeriale e alla disponibilità delle risorse finanziarie.
L’Amministrazione comunale, in una nota esprime “soddisfazione per questo importante passo verso la salvaguardia e valorizzazione di uno dei più significativi beni culturali del territorio rapallese, che potrà così essere restituito alla comunità in tutta la sua integrità storica e artistica, nonché per la riscoperta, anche grazie al rapporto con l’Università, della vocazione didattico/culturale della Città. Le attività di studio condotte dai giovani universitari si estenderanno ad altri beni di particolare rilevanza culturale di Rapallo e di altri territori del comprensorio, quali quelli siti nei Comuni di Ne e Recco”.
Autore
Genova24

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