Ranucci in commissione di Vigilanza Rai: "Audio di Sangiuliano di interesse pubblico". Secretata la risposta su Fazzolari

  • Postato il 5 novembre 2025
  • Di Il Foglio
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Ranucci in commissione di Vigilanza Rai: "Audio di Sangiuliano di interesse pubblico". Secretata la risposta su Fazzolari

Tre ore in cui da una parte ci sono l'unità e la solidarietà trasversale, poi un bel po' di animosità e tensione. Prima della secretazione finale. E' il sunto dell'audizione del conduttore di Report Sifgrido Ranucci e del vicedirettore dell'Approfondimento Rai Paolo Corsini in commissione bicamerale di Vigilanza sulla Rai, riunita a Palazzo San Macuto dopo circa un anno di stallo dei lavori (interrotti dopo la mancata nomina del presidente della tv di stato). Un appuntamento che arriva dopo l'attentato ai danni del giornalista sotto la sua abitazione, a Pomezia, dello scorso 17 ottobre. E dopo l'audizione di Ranucci in commissione parlamentare Antimafia di martedì. Con un esito simile: la seduta nella parte finale è stata sospesa e secretata, quando Ranucci ha chiesto che la risposta a una domanda della deputata di Iv Maria Elena Boschi sui presunti pedinamente ordinati nei suoi confronti dal sottosegretario Giovan Battista Fazzolari, fosse a porte chiuse. Nonostante la contrarietà dei parlamentari di Fratelli d'Italia che per bocca della deputata Sara Kelany avevano chiesto che Ranucci rispondesse pubblicamente. "Io faccio questo mestiere da 35 anni, dire in udienza pubblica i nomi di persone dei servizi coinvolte trovo non sia rispettoso delle istituzioni. Credo che sia un atto di sensibilità", ha detto Ranucci nella parte pubblica della seduta. "Da quello che mi risulta il dottor Fazzolari, in seguito alla richiesta che abbiamo fatto" sul ruolo del padre della premier Giorgia Meloni sulla droga e il clan Senese, "ha ispirato un'attivazione dei servizi per cercare di capire quali fossero le mie fonti". Cioè quanto già riferito in commissione Antimafia.

Ma gli argomenti trattati nel corso dell'audizione sono stati molteplici. Andiamo con ordine. "Il taglio delle puntate di Report è stato dolorosissimo e motivo di aspro scontro con il mio direttore Corsini ed è grave perché avviene per la prima volta nella storia del programma", ha detto Ranucci. "E' vero che i tagli delle puntate hanno riguardato tutti i programmi, ma non siamo dal pizzicarolo. La Rai dovrebbe avere una linea editoriale che valorizzi i programmi che costano meno e funzionano meglio. 'Report' e' la trasmissione piu' virtuosa in termini di costi tra quelle di prima serata" ed e' un programma "che piu' fa giornalismo di inchiesta", ha aggiunto il conduttore Rai. "Tagliare le puntate di Report mortifica lo spettatore che paga il canone, ma soprattutto mortifica il merito. Significa che puoi essere bravissimo e coraggioso, ma alla Rai non gliene frega nulla. Credo che questa cosa vada rivista. La Rai che si lamenta di Report' è come il Santo Padre che si lamenta del Giubileo". Ranucci in commissione ha parlato di 146 mila euro a puntata per realizzare il programma. 

Dal canto suo il vicedirettore Corsini ha replicato: "Non c'è stato un taglio dei programmi, c'è stato un taglio delle risorse pubbliche alla Rai nella scorsa legge di Bilancio e di conseguenza la riduzione dei budget assegnati ai vari generi, come l'approfondimento, che ha costretto a una rimodulazione dell'offerta Rai. Il primo effetto ha riguardato gli slot in palinsesto". 

Sulla possibile matrice politica dell'attentato, imbeccato dal deputato della Lega Stefano Candiani, Ranucci ha detto: "Non riesco a collegarlo a nessun evento in particolare. Ho dato ai magistrati delle informazioni sulle inchieste che stavamo facendo. Inchieste che riguardavano lo sviluppo dell'eolico in Veneto, abbiamo scoperto connessioni tra Matteo Messina Denaro, 'ndrangheta, apparati politici... un fatto raccontato da un collaboratore di giustizia. Preoccupa, collegato all'attentato, perché proprio nello stesso giorno dell'attentato improvvisamente il collaboratore di giustizia viene trasferito d'urgenza località segreta, come se qualcuno avesse la percezione che c'era qualcosa, un imminente pericolo. Un'altra pista - ha aggiunto Ranucci - riguarda un ritrovamento che abbiamo fatto con il 15 settembre: una mitragliatrice prodotta da un'azienda italiana e abbandonata in un cantiere navale. Da questa inchiesta è nato un approfondimento dove ci sono interessi della criminalità organizzata, non solo italiana ma anche straniere". 

Solidarietà ma condita di critiche è stata espressa a Ranucci da una parte della maggioranza, in particolare dal senatore di Fratelli d'Italia Raffaele Speranzon. "Nell'ultimo biennio l'interesse di Report si è concentrato sull'attività politica e meno sulle questioni internazionali con una attenzione sul centrodestra". Il parlamentare ha citato alcuni dati ed esposto grafici, uno in particolare secondo il quale il 94 per cento dei servizi della trasmissione di Rai3, durante il governo Meloni, si sono contrati sul centrodestra e solo il 6 per cento sul centrosinistra. "L'ultimo servizio di Report che latamente si può iscrivere al centrosinistra è il servizio 'Il partigiano Oscar' riferito a Farinetti - ha detto Speranzon -. Poi ho contato 45 servizi che, a parte un paio di servizi più neutrali, denotano una concentrazione monodirezionale tutta nei confronti del centrodestra. Chi governa è giusto che abbia più attenzioni, e Report lo ha fatto anche quando governava il centrosinistra, ma questo squilibrio marcato lo riteniamo essere ingiustificato per una trasmissione che deve rappresentare la punta di diamante del servizio pubblico". Speranzon ha anche criticato la diffusione da parte di Report della telefonata tra l'ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie, che ha portato alla multa del Garante della Privacy, citando articoli di stampa secondo cui la pubblicazione "è difficile da definire come scoop, più facile da definire come una mascalzonata". Ranucci ha risposto a Speranzon ringraziandolo ironicamente "perché i suoi grafici dimostrano che Report ha lavorato in modo magnifico". Sull'audio di Sangiuliano Ranucci ha difeso la scelta di pubblicarlo: "Era di interesse pubblico". 

"Sul pluralismo a Report sono intervenuto più volte fino anche a scrivere a Sigfrido Ranucci", ha detto Corsini, sottolineando che "il tempo di parola non è in questo caso un indicatore utile", come lo è invece per esempio nei tg. Corsini ha spiegato di aver fatto notare a Ranucci che i servizi di questo inizio stagione "sono concentrati su soggetti collegati a un unico partito di governo, ma siamo solo a inizio stagione e mi auguro che nei prossimi mesi il programma possa fornire un quadro più ampio". A ogni modo, ha aggiunto Corsini, "l'autonomia del programma è ampiamente rispettata".

Nel suo intervento successivo, poi, il deputato di Fratello d'Italia Francesco Filini ha chiesto a Ranucci se voglia in futuro "scendere in campo in politica". Nel corso dell'audizione il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha preso la parola per criticare alcune a suo giudizio "ciofeche" propinate da Report nel corso degli ultimi anni ai telespettatori. Ne è nato anche uno scontro aspro con la presidente della commissione di Vigilanza, Barbara Floridia, esponente del M5s. 

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Il Foglio

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