Ragazzo di 15 anni torturato per due ore e gettato nella Dora a Torino la notte di Halloween da una baby gang
- Postato il 2 novembre 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Una notte di terrore per un ragazzo di 15 anni, disabile, che sarebbe stato torturato da una baby-gang la notte di Halloween, tra il 31 ottobre e il 1° novembre. Secondo quanto denunciato dalla madre ai carabinieri della compagnia di Moncalieri, il giovane sarebbe stato attirato con l’inganno da un gruppo di coetanei — tutti minorenni e già noti alle forze dell’ordine — e poi seviziato per ore in un’abitazione di Torino.
Stando alla ricostruzione fornita dalla donna, il figlio sarebbe stato inizialmente adescato a Moncalieri, quindi portato in una casa del capoluogo dove non erano presenti adulti. Lì, i presunti aggressori gli avrebbero sottratto il telefono cellulare, bloccando i numeri dei genitori che nel frattempo cercavano di contattarlo, e lo avrebbero rinchiuso in bagno per circa due ore.
Due ore di torture
Quando il ragazzo è stato fatto uscire, le violenze sarebbero proseguite: minacciato con un cacciavite, sarebbe stato rasato a chiazze, privato delle sopracciglia e ferito con una lametta alla palpebra. Uno dei componenti del gruppo gli avrebbe inoltre spento una sigaretta sulla caviglia.
Le torture non si sarebbero fermate tra le mura domestiche. Secondo la denuncia, il gruppo avrebbe costretto la vittima, sempre sotto minaccia, a recarsi lungo il fiume Dora, facendolo entrare in acqua a torso nudo. Successivamente il ragazzo sarebbe stato spinto sotto una fontanella, tra sputi e insulti, prima di essere riportato alla stazione di Porta Nuova, dove gli è stato restituito il telefono.
Solo in quel momento la madre è riuscita a rintracciarlo e a riabbracciarlo dopo ore di angoscia. In un lungo post pubblicato sui social (poi rimosso), la donna ha raccontato nei dettagli quanto accaduto, esprimendo lo shock e la paura provati nel rivedere il figlio dopo quella notte.
Le indagini sono ora in corso. I carabinieri di Moncalieri stanno raccogliendo le testimonianze e verificando le circostanze dei fatti denunciati, mentre i minorenni coinvolti sono stati identificati e segnalati alle autorità competenti.
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