Ragazzo di 15 anni invalido torturato per ore a Torino la notte di Halloween: la lettera della madre

  • Postato il 3 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Una notte da dimenticare, di reale terrore, per un adolescente di 15 anni – invalido – che la notte di Halloween è stato vittima delle sevizie di un gruppo di coetanei.

Secondo quanto denunciato dalla madre ai carabinieri della compagnia di Moncalieri, il giovane sarebbe stato attirato con l’inganno dal gruppo di ragazzi — tutti minorenni e già noti alle forze dell’ordine — e poi torturato per ore in un’abitazione di Torino.

La lettera della madre della vittima

È proprio la madre della giovane vittima a scriverci una lettera. La donna chiede giustizia e si chiede anche come sia possibile che possano avvenire fatti del genere.

Tra la sera del 31/10/25 e la notte del 1/11/25 tre ragazzini di 15/16 anni 2 maschi e 1 ragazza hanno adescato mio figlio facendosi passare per “AMICI” perché mio figlio pensava ciò (con un invalidità); se lo sono portati prima in una casa a Torino dove non c’erano adulti, gli hanno levato il telefono e bloccato i numeri di noi genitori che lo chiamavamo con insistenza. L’hanno chiuso in una casa, la porta chiusa con una catena!

Dopo di che, dentro l’abitazione questi mostri lo hanno torturato picchiandolo, chiudendolo in un bagno per ben 2 ore a chiave, dopo uscito dal bagno lo hanno preso con forza, minacciato con un cacciavite, lo hanno rasato lasciando ciuffi di capelli, poi hanno preso una lametta e gli hanno rasato le sopracciglia, tutte, facendo dei tagli pure sulla palpebra dell’occhio, gli hanno spento una sigaretta sulla caviglia oltretutto!

Non contenti, sempre sotto minaccia del cacciavite, lo hanno portato nel Po gli hanno fatto togliere la maglia e a petto nudo e lo hanno fatto entrare dentro il Po, e non soddisfatti lo hanno fatto mettere sotto una fontanella con il getto sulla schiena tra sputi e offese varie!

Dopodiché lo hanno riportato in casa fino alle 13 e poi dopo finito di torturarlo lo hanno riportato alla stazione di Porta Nuova e gli hanno rilasciato il telefono, e lì che mi sono rincuorata perché sono riuscita a sentirlo, ma quando l’ho visto è stato uno shock giuro!

Ma i genitori dove sono? Perché un ragazzo di una comunità la madre gli lascia le chiavi di un alloggio dove non ci sono maggiorenni? Perché tutta questa cattiveria a questa età verso un ragazzo debole? Perché tutto questo?

Premetto che io sapevo che era a dormire dal nonno, che non è mai arrivato, e noi l abbiamo scoperto il mattino dove il mio cuore si è fermato!

Io ringrazio a Dio che mio figlio è vivo ma io ora voglio solo GIUSTIZIA! Questo è uno sfogo di una mamma che nel cuore ha tanta rabbia e tanto dolore.. ed è un messaggio per i ragazzi fragili come mio figlio che non si devono fidare di chi dice di essergli amico e poi lo bullizzano! Abbiate la forza di parlare con i genitori e la forza di reagire che non siete voi quelli sbagliati.

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Quotidiano Piemontese

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