Ragazze torturate e uccise in diretta social: Argentina sotto shock e migliaia di persone in piazza chiedono giustizia
- Postato il 30 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Migliaia di persone sono scese in piazza nel centro di Buenos Aires per chiedere giustizia e denunciare la violenza di genere dopo il brutale omicidio di tre ragazze (Morena Verdi, 20 anni, Brenda del Castillo, sua coetanea, e Lara Morena Gutiérrez, 15 anni), avvenuto la scorsa settimana e presumibilmente collegato agli ambienti del narcotraffico. Le ragazze erano scomparse venerdì scorso. I loro corpi, orribilmente mutilati, sono stati ritrovati mercoledì all’interno di un’abitazione di Florencio Varela, nella provincia di Buenos Aires. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le tre ragazze sarebbero state attirate con l’inganno a una festa, con la promessa di un pagamento di 300 dollari per un “party sessuale”. Sono state poi torturate davanti a 45 persone collegate a un gruppo criminale su un account privato di Instagram, e quindi uccise.
Argentina sotto shock
Per il triplice omicidio cinque persone sono già state arrestate, mentre altre due, tra cui un 20enne narcotrafficante peruviano, sospettato di essere il mandante, sono ancora ricercate. Non è ancora certo perché le tre ragazze siano state uccise. Secondo le ipotesi della polizia si sarebbe trattato di un regolamento di conti, trasformato in un monito per i nemici della banda attraverso la diretta streaming. Molti giornali argentini, in riferimento a questo triplice omicidio, hanno parlato di “narcofemicidio”, un femminicidio attraverso cui la violenza contro le donne diventa una “strumento” nella guerra tra bande.
Il caso ha scosso l’intero Paese e migliaia di argentini sono scesi per le strade di Buenos Aires chiedendo giustizia. I familiari delle vittime hanno esposto uno striscione con i nomi delle tre ragazze – “Lara, Brenda, Morena” – e cartelli con le loro immagini. Esposto anche lo slogan “Nessuna vita è usa e getta”, nella manifestazione organizzata dal movimento “Ni una menos”. Cortei analoghi si sono svolti anche a Bariloche, Córdoba, Rosario, San Juan e San Miguel de Tucumán.
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