Raccolta funghi, tre incidenti mortali nei boschi in meno di un mese: “Mai andare soli e avvisare sempre qualcuno”

  • Postato il 18 ottobre 2024
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soccorso fungaiolo

Genova. L’ultima vittima è stato Mario Zito, 76 anni, allevatore molto noto nelle zone dell’alta valle Sturla e della val d’Aveto: mercoledì era uscito per andare a cercare funghi con un amico nei boschi in località Zolezzi, poi i due si erano divisi e di Zito si erano perse le tracce. Il suo corpo senza vita è stato trovato su un albero in fondo a un dirupo giovedì, dopo una nottata di ricerche con droni dotati di termoscanner e unità cinofile. Con tutta probabilità è scivolato, precipitando nella scarpata.

Una tragedia che arriva dopo altri due episodi simili, avvenuti nel periodo in cui i boschi vengono presi d’assalto per la ricerca dei funghi: lo scorso 5 ottobre un uomo di 57 anni anni è stato trovato morto in fondo a una scarpata nei boschi di Neirone. Proveniente da San Giuliano Milanese, aveva raggiunto apposta la frazione Barbagelata per cercare porcini. Lo scorso 28 settembre a perdere la vita era stato Romano Nestori, ex sindaco di Neirone, precipitato in un burrone mentre cercava funghi sempre nei boschi in località Pian del Pero. Accompagnato in ospedale in condizioni molto gravi, era poi deceduto qualche ora dopo l’arrivo.

Incidenti che possono capitare nella stagione dei funghi, che quest’anno sembra avere attirato un gran numero di persone nei boschi anche alla luce delle copiose piogge e di un’estate umida e calda. Da settembre a oggi gli interventi dei vigili del fuoco e dei tecnici del soccorso alpino per raggiungere e soccorrere fungaioli (esperti o alle prime armi) infortunati o dispersi sui sentieri non si contano: “Siamo in un periodo dell’anno dove oltre agli escursionisti si aggiungono anche i cercatori di funghi nei boschi – conferma Roberto Canese, presidente del Soccorso alpino e speleologico Liguria – Con tanta gente in giro è chiaro che il rischio incidenti possa aumentare”.

Proprio alla luce dei potenziali rischi, è il soccorso alpino a ricordare le misure di sicurezza da adottare quando si decide di uscire per funghi: non andare mai soli e direi sempre a qualcuno dove si è diretti e un indicativo orario di rientro sono le tre regole basilari.

“Pur comprendendo la riservatezza di alcuni fungaioli che tendono a essere invisibili per non essere seguiti, sarebbero da evitare le tute mimetiche – riflette ancora Canese – Anzi è importante indossare abiti con colori ben visibili rispetto al bosco in modo che in caso di incidente si possa essere più facilmente individuabili. Per l’abbigliamento è bene indossare calzature con la suola antiscivolo e avere con sé abiti per proteggersi nel caso ci si perdesse e si dovesse trascorrere la notte nei boschi. Importante anche portare con sé acqua e qualcosa da mangiare”.

Un aiuto può arrivare anche dalla tecnologia. L’app GeoresQ permette ai soccorritori di individuare la posizione di chi si è perso anche quando c’è poco segnale, ma è fondamentale avere sempre la batteria del telefono ben carica o portare con sé dei powerbank: “Alcuni elicotteri delle forze armate hanno a bordo un dispositivo che permette di individuare le persone dall’alto attraverso il cellulare – conclude Canese – Ma questo naturalmente deve essere acceso”.

Consigli particolarmente importanti anche alla luce del cambio dell’ora, previsto a fine mese: le giornate si accorceranno e sarà più facile essere sorpresi dal tramonto e dal buio, e dunque la pianificazione diventa indispensabile.

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Genova24

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