Quiliano, polemica sul taglio della vegetazione nel torrente: “In fuga i germani reali”
- Postato il 7 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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ll Comune di Quiliano ha avviato un intervento di taglio massiccio della vegetazione lungo il torrente omonimo, eliminando alberi, canneti e cespugli. “A farne le spese è stata una colonia di germani reali, che da tempo viveva in quell’area e che, privata improvvisamente del proprio ambiente naturale, è stata costretta a fuggire in cerca di verde” denuncia l’Osservatorio Savonese Animalista (OSA).
Nella giornata di ieri i germani hanno attraversato la strada, mettendo in pericolo se stessi e gli utenti della viabilità – ciclisti, motociclisti e automobilisti. Solo grazie all’intervento tempestivo dei volontari del Partito Animalista Italiano (PAI) gli animali sono stati ricondotti nell’alveo, ma già questa mattina si è verificato un nuovo tentativo di attraversamento.
“Esprimiamo forte preoccupazione – afferma l’associazione animalista -, insieme al Partito Animalista Italiano (PAI) – e chiederemo al sindaco di Quiliano un immediato intervento a tutela della fauna e della sicurezza stradale. Pur comprendendo l’esigenza di garantire la manutenzione dei corsi d’acqua, non è accettabile un’azione così drastica, che cancella in poche ore un ecosistema e mette in pericolo la vita di animali e cittadini. Non si può parlare di tutela del territorio se, allo stesso tempo, si distruggono gli equilibri naturali che lo rendono vivo”.
“Quello che è successo a Quiliano non è solo un errore tecnico è un segnale culturale. Continuare a considerare la natura come “ingombro da rimuovere” significa ignorare che ogni cespuglio, ogni albero, ogni canneto è rifugio e nutrimento per esseri viventi che hanno pari diritto di esistere. Il Partito Animalista Italiano (PAI) e l’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) hanno fatto la loro parte cercando di salvare i germani, ma non possono sostituirsi a un’amministrazione che dovrebbe tutelare sia la sicurezza dei cittadini sia la biodiversità”.
“Se davvero vogliamo parlare di territorio e di comunità, dobbiamo smettere di trattare la fauna selvatica come un fastidio e iniziare a riconoscerla come parte integrante della nostra stessa vita”.