“Quella sera sanguinavo, Francesco Nuti mi ha salvato. Per riprendermi dall’aneurisma ci ho messo 30 anni”: la commozione di Cinzia Leone a “La volta buona”

  • Postato il 20 febbraio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Era il 21 dicembre 1991 quando Cinzia Leone venne colta da aneurisma. L’attrice si trovava alla prima del film “Donne con le gonne” che la vedeva nel cast, e a salvarla fu l’intervento immediato di Francesco Nuti che capita la gravità della situazione la portò subito in ospedale. Lo racconta lei stessa a “La volta buona”. Quella sera Leone non avrebbe voluto uscire a causa di un forte mal di testa. Fu la madre a spingerla a prendere un taxi e andare al cinema visto che si trattava di lavoro. “Se mamma non mi avesse spronata ad andare al cinema, io sarei morta perché ero a casa da sola. Quella sera ricordo di avere avuto un grande mal di testa e proprio per questo non volevo uscire, ma comunque sanguinavo già, solo che mai avrei pensato di avere un aneurisma in corso” spiega nel salotto di Caterina Balivo, come riporta Leggo.it.

Dopo l’operazione che avvenne in America l’attrice rientrò in Italia e qui iniziò un percorso di riabilitazione lungo 30 anni: “Ho dovuto recuperare la mobilità del mio corpo e la mia identità. Tutto questo processo è durato 30 anni perché quando ho avuto il malore ne avevo 32, non sapevo quanto ci avrei messo, ho capito strada facendo che il recupero non sarebbe durato un anno”. Infine, commossa, osserva: “Questi passaggi in cui si fluttua dalla risata, al pianto, sono normali, nel senso che se sono storie di vita devono essere storie di vita veramente. La vita non è ferma, la vita è mossa”.

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