Quel punto dove comincia il Sud. Lettera dal 43esimo parallelo
- Postato il 25 ottobre 2025
- Di Il Foglio
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Quel punto dove comincia il Sud. Lettera dal 43esimo parallelo
Il Frecciarossa lascia la Centrale alle otto di mattina, con un moto quasi pigro, come prendesse lentamente la rincorsa. Il cielo sopra Milano è sereno e pallido, dolcemente arreso all’autunno. Abbasso lo sguardo ai binari lucenti che si incrociano e si dipartono. Mi affascinano: sembrano sapere loro, dove portarti.
Ora il treno si immette sulla Alta velocità a 300 all’ora, ed è pianura, pianura a perdita d’occhio, fino alle onde delle prime colline emiliane. E gallerie, gallerie nere. Le nostre facce specchiate nei finestrini, un po’ livide.
Firenze. Ora guardo attenta fuori, è quasi l’ora. Non so l’esatto chilometro, ma i miei occhi riconoscono quel passaggio. Il 43esimo parallelo nord è una linea tra la Corsica e il Golfo di Baratti, verso Assisi. Il Frecciarossa corre e io ritrovo la luce che so: un’altra, diversa, pure in questa mattina d’ottobre. Sole più ardente, cielo più netto, e i campi, anche, diversi, e una differente vegetazione. Un altro orizzonte.
Per caso ho scoperto che quel punto, che credevo esistesse solo nella mia testa, è invece il parallelo che segna il confine dell’area climatica mediterranea. Il sud: al 43esimo parallelo inizia il sud.
Grandi distese verdi, e quasi di un libero nulla: sopra, quel cielo. Davvero una lama taglia, dove passa quell’invisibile filo.
A Roma, lo so, a ottobre l’estate continua, interminabile: vestiti coloratissimi a Campo dei Fiori, e ovunque bouganvillee viola in piena fioritura. Provocatorie, ai miei occhi milanesi.
Ma il massimo scandalo è stato il 7 marzo scorso, quando, entrando il treno a Termini, là dove finisce la massicciata ho visto, fuggevole, un manipolo di papaveri rossi. Incredula mi sono voltata a inseguirli con gli occhi. Papaveri a marzo? Scandaloso. Dovrebbero proibirli.
E ho preso il taxi, cupa in volto. Ancora una volta chiedendomi perché non ho potuto nascere, e soprattutto vivere, in quest’Urbe di bouganvillee sfacciate a ottobre: sotto al 43esimo parallelo.
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