Quasi 5 milioni di km per un taxi indistruttibile: ora lo aspetta una nuova vita
- Postato il 30 luglio 2025
- Curiosità
- Di Virgilio.it
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Per entrare nella leggenda, un’auto può seguire diverse traiettorie. Può essere un mostro da pista, un’icona di stile, un’astronave tecnologica da copertina o, come nel caso di una Mercedes 240 D del 1976, semplicemente macinare chilometri. Milioni di chilometri. È quello che ha fatto Gregorios Sachinidis, tassista greco, che con la sua berlina diesel ha percorso una cifra talmente fuori scala da sembrare un errore di battitura: più di 4,5 milioni di chilometri. Eppure, è tutto vero.
Una Stella da museo
La storia inizia nel 1981. Gregorios compra la 240 D usata, già con qualche anno sulle spalle ma in ottime condizioni, e da lì in poi ci sale ogni giorno lavorando come tassista in Grecia. Il motore? Un diesel da 65 cavalli, meccanica nuda e cruda, il genere di auto poco esigente e capace di farti sognare. E fin dal principio scatta la scintilla, destinata a durare nei decenni.
A un certo punto, i vertici Mercedes vengono a sapere dell’impresa: come fai a ignorare 4 milioni e mezzo di km? Così gli fanno una proposta da film: una Mercedes nuova di zecca, gratis, purché lui dia indietro la sua. Uno scambio tra il passato e il presente, tra la vecchia 240 D e una brillante Classe C nuova. E qui arriva il colpo di scena: Gregorios accetta, dice addio alla sua compagna di viaggio dopo milioni di km e la consegna a Mercedes, che la accoglie nel suo museo di Stoccarda. Immortalata in eterno come simbolo di resistenza meccanica, fedeltà e caparbietà perché certe macchine meritano di essere celebrate.
Volvo: stessa storia, scelta diversa
Un altro caso simile? Quello di Irv Gordon, insegnante americano diventato famoso grazie alla sua Volvo P1800, usata ogni giorno per oltre 3 milioni di miglia, un altro mostro di resistenza, ma con un finale un po’ diverso. Nel 1987, quando segna il primo milione, Volvo gli regala una 780 Coupé nuova, e fin qui tutto fila liscio.
Poi, però, al raggiungimento di quota tre milioni, Irv fa una proposta alla Casa svedese: “Vi vendo la macchina per 1 dollaro a miglio”, ovvero 3 milioni di dollari, un modo ironico per dire: so quanto vale. La risposta di Volvo è gentile, ma negativa e dunque la partner di mille avventure resta a Gordon, e continua a guidarla fino alla fine, pieno di gratitudine verso quella coupé bianca che non voleva smettere di macinare strada.
Scontro tra filosofie
Da un lato Gregorios, che dopo anni di taxi sceglie di chiudere il cerchio, lascia andare la sua Mercedes e si gode la nuova vita su una Classe C fresca di fabbrica. Dall’altro Irv, che resta con la sua Volvo fino all’ultimo, come fosse una parte del suo corpo.
Due modi diversi di vivere la propria macchina, accomunati da un legame profondo, quasi umano, maturato verso un pezzo di metallo su ruote.
E se oggi le auto sembrano fatte per durare appena il tempo del finanziamento, queste storie ci ricordano che quando una macchina è fatta bene, non ti lascia mai a piedi. Anzi, ti ci porta per tutta la vita.