Quanti talenti nell’Under 21 azzurra… ma in troppi giocano all’estero

  • Postato il 19 giugno 2025
  • Di Panorama
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C’è un problema evidente nel calco italiano che si evidenzia ogni anno di più e che non riusciamo a risolvere: la Nazionale maggiore non riesce a esprimere giocatori di qualità, nonostante dalle squadre giovanili arrivino talenti nuovi e anche risultati importanti.

L’ultimo esempio è l’Under 21 che Carmine Nunziata sta guidando agli Europei di categoria, qualificazione già ottenuta dopo le prime due vittorie e spareggio con la Spagna per la vittoria nel girone. Un gruppo di ragazzi che arriva dai successi con l’under 19 e l’under 20 e nel quale spicca un dato: quello che sei di questo gruppo stanno giocando o hanno giocato in club stranieri nonostante la giovanissima età. L’ultimo a fare le valigie è Diego Coppola, ceduto dal Verona al Brighton per 11 milioni più bonus, possibile che a queste cifre nessuno club importante della nostra serie A ci abbia pensato? Misteri del calciomercato, ma Coppola non è il solo giovane promettente della nostra serie A che giocherà all’estero l’anno prossimo.

Lorenzo Pirola dopo due ottime stagioni con la Salernitana è finito in Grecia, all’Olympiacos e Michael Kayode esterno di fascia con una potenza impressionante nell’estate del 2024 non ha convinto lo staff tecnico della Fiorentina che lo ha ceduto al Brentford per 18 milioni. Poi c’è Wilfried Gnonto che con Mancini c.t. è stato convocato dalla nazionale maggiore, che ha fatto tutta la trafila nelle giovanili dell’Inter ma poi nel 2020 è stato ceduto alla Zurigo e dal 2022 gioca con il Leeds. Più o meno la stessa strada seguita da Cesare Casadei, che era segnalato come uno dei migliori giovani talenti della sua età e che l’Inter, in difficoltà economiche durante la gestione di Steven Zhang, cedette al Chelsea per circa 20 milioni nell’estate del 2022 e che poi era stato girato in prestito prima al Reading e poi al Leicester. Casadei ha fatto parte del gruppo della prima squadra dei Blues nella prima parte della stagione 2024-2025 per poi rientrare in Italia a gennaio, acquistato dal Torino che ora punta forte su di lui.

Poi c’è il caso molto particolare di Cher Ndour, che non ha ancora 21 anni e che dopo le giovanili con il Brescia è stato acquistato dal Benfica a neanche sedici anni e poi ha fatto esperienze importanti con il Psg, il Braga e il Besiktas prima di rientrare in Italia alla Fiorentina. Ma il giocatore sul quale molti sono pronti a scommettere è Luca Koleosho, che in Italia non ha mai giocato ma indossa la maglia dell’Under 21 azzurra perchè pur essendo nato negli Stati Uniti è naturalizzato italiano. Koleosho ha iniziato nel Trumbull United, poi è passato al Manhattan Kickers e quindi ha scelto la Spagna passando prima al Reus e poi all’Espanyol per poi approdare al Burnely nell’estate del 2023. Ha quattro passaporti, ha sangue africano, nord americano, europeo, ha velocità e un dribbling entusiasmante. Non ha ancora 21 anni e può essere una delle stelle del Mondiale del 2026 (a patto che l’Italia si qualifichi).

È evidente che non sono molti i club che decidono di puntare forte sui giovani, come dimostrano i trasferimenti all’estero di cui abbiamo parlato. Nel gruppo di Nunziata c’è comunque (e meno male…) un gruppo di giocatori che potremmo dire si sia già affermato nella nostra serie A, parliamo di Matteo Ruggeri dell’Atalanta, Jacopo Fazzini dell’Empoli, Niccolò Pisilli della Roma, Matteo Prati del Cagliari e Tommaso Baldanzi della Roma.

Ma in assoluto manca il coraggio di rischiare su giocatori giovani al punto che molto spesso si privilegia l’esperienza, anche andando a prendere giocatori vicini ai 40 anni. Con tutto il rispetto per Luka Modric e Edwin Dzeko, le scelte di Milan e Fiorentina di puntare sul centrocampista croato e sull’attaccante bosniaco vanno proprio nella direzione di puntare più sull’usato sicuro che

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Panorama

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