Quanti kg perdono i piloti di Formula 1
- Postato il 4 marzo 2025
- Sport
- Di Virgilio.it
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La Formula 1 è uno degli sport più impegnativi al mondo, non solo per la velocità e la competizione in pista, ma anche per lo sforzo fisico estremo richiesto ai piloti. Tra accelerazioni brutali, temperature infernali nell’abitacolo e una gara che dura spesso 90 minuti, i piloti di F1 affrontano condizioni che portano a una significativa perdita di peso durante ogni GP. Ma quanti chili perdono realmente? E come gestiscono il loro peso per mantenere la massima performance? Scopriamolo insieme.
Perché i piloti perdono così tanto peso?
Durante una gara, un pilota di Formula 1 può perdere tra 2 e 4 kg di peso corporeo, principalmente sotto forma di liquidi. Questo accade a causa di diversi fattori. Uno su tutti le temperature elevate, l’interno dell’abitacolo può raggiungere temperature superiori ai 50°C, specialmente nei circuiti più caldi come Singapore o Bahrain. A questo si aggiunge il notevole sforzo fisico, le forze G esercitate sulle curve e in frenata mettono a dura prova la muscolatura del pilota, che deve rimanere concentrato per tutta la durata della gara.
Altro fattore è l’abbigliamento, gli indumenti protettivi, pur garantendo sicurezza, riducono il raffreddamento del corpo e aumentano la sudorazione. Inoltre, un battito cardiaco elevato che durante una gara può battere tra i 160 e i 200 bpm, consuma una grande quantità di energia.
L’importanza della dieta
Per gestire al meglio questa perdita di peso e mantenere energia e resistenza, i piloti seguono diete rigide e altamente personalizzate. La loro alimentazione si basa su carboidrati complessi come pasta, riso integrale e patate dolci che forniscono energia a lungo termine. Non solo, anche su proteine magre dal pollo, pesce e uova per mantenere la massa muscolare. Consigliati grassi sani che si trovano consumando avocado, frutta secca e olio d’oliva per il benessere generale.
Vitamine e minerali sono molto importanti e per tale motivo i piloti fanno riferimento a verdure, frutta e integratori per garantire un apporto ottimale di nutrienti. Fondamentale un’idratazione costante apportata da bevande elettrolitiche e acqua in abbondanza per compensare la sudorazione.
Per massimizzare anche questo aspetto, molti team di Formula 1 hanno nutrizionisti e chef personali che monitorano attentamente le abitudini alimentari dei piloti, regolando le loro diete in base alle condizioni atmosferiche e ai circuiti.
L’allenamento
Oltre alla dieta, i piloti di F1 seguono programmi di allenamento estremamente intensi per migliorare resistenza e forza fisica. Le sessioni includono cardio e resistenza attraverso il ciclismo e la corsa per migliorare la capacità cardiovascolare. Previsti allenamenti con pesi, particolare attenzione è riservata a esercizi specifici per il collo e le braccia per resistere alle forze G.
Non meno importanti sono le sessioni in sauna per abituare il corpo alla perdita di liquidi in condizioni di forte calore. Inoltre, i piloti adottano strategie di reintegrazione post-gara quando devono recuperare i liquidi persi il più rapidamente possibile. Per rimediare si beve molta acqua nelle prime ore post-gara, si assumono bevande saline per ristabilire il livello di sodio e altri minerali essenziali, si consumano cibi ricchi di elettroliti, come banane e verdure a foglia verde. Infine non è prescritta dal medico ma è consigliato il riposare adeguatamente per recuperare lo sforzo fisico della gara.
La perdita di peso può influenzare la performance?
Un pilota disidratato può subire un calo di concentrazione e riflessi, con conseguenze dirette sulle prestazioni in pista. Studi hanno dimostrato che una perdita del 2% del peso corporeo può ridurre la capacità mentale e la prontezza nei riflessi, fondamentali in uno sport dove ogni millesimo di secondo conta.
La perdita di peso può avere quindi un impatto significativo sulle prestazioni di un pilota di Formula 1. Una riduzione eccessiva di liquidi e sali minerali portano alla disidratazione. Per questo motivo, l’idratazione e il recupero post-gara sono aspetti fondamentali della preparazione atletica in Formula 1.
I circuiti più impegnativi
Alcuni GP di Formula 1 sono particolarmente difficili per i piloti a causa delle temperature elevate e delle condizioni estreme che aumentano la sudorazione e la perdita di peso. Tra le più impegnative c’è il GP di Singapore dove la temperatura media va oltre i 30°C con umidità superiore all’80%. L’aria calda e umida rende difficoltosa la termoregolazione, con i piloti che sudano abbondantemente. Lewis Hamilton e Carlos Sainz hanno rivelato di aver perso in passato, diversi kg in questa gara.
Un altra gara particolarmente sensibile è il GP del Bahrain dove la temperatura può superare anche i 40°C nei weekend di gara. L’aria secca del deserto porta a una disidratazione più rapida. I piloti soffrono spesso di secchezza alla gola e devono idratarsi molto prima della gara. Non da meno anche il GP di Abu Dhabi con la temperatura tra circa 30-35°C, anche se si corre di sera. Il caldo accumulato durante il giorno rende l’abitacolo un forno. Anche il GP del Messico ha un suo perché, la temperatura oscilla tra 25-30°C, ma con altitudine elevata, 2.200 metri sul livello del mare. L’aria rarefatta rende la respirazione più faticosa e aumenta il consumo energetico, l’altitudine riduce anche l’efficacia del raffreddamento della macchina, aumentando la temperatura in abitacolo.
Tra i più impegnativi c’è anche il GP del Brasile con una temperatura intorno ai 30°C ma con alta umidità. Il tracciato di Interlagos è corto e molto fisico, con continue curve e cambi di direzione. Infine una menzione speciale anche al GP di Malesia, non più in calendario, ma storicamente durissimo. La temperatura era di circa 35°C con umidità oltre il 75%. Il circuito di Sepang combinava lunghe curve ad alta velocità e condizioni estreme.
Strategie particolari
I team di Formula 1 adottano strategie avanzate per aiutare i loro piloti a gestire la perdita di peso e la disidratazione durante le gare più difficili. In alcune monoposto trovano posto dei sistemi di idratazione avanzati, con una sacca d’acqua collegata a un tubo che il pilota può usare per bere durante la gara. Spesso però i piloti scelgono di non utilizzare questo sistema per risparmiare peso sulla vettura.
Diversi sono i test in galleria del vento con tute e caschi per capire meglio il flusso d’aria all’interno dell’abitacolo e migliorare la ventilazione. Allo stesso tempo si ricercano nell’abbigliamento del pilota sempre più materiali ignifughi che migliorano la ventilazione, per ridurre l’accumulo di calore nel corpo. Come anche la scelta di rivestimenti interni in grado di riflettere parte del calore per evitare che l’abitacolo diventi un forno.
La Formula 1 è sempre stata un banco di prova per le tecnologie del futuro. Nei prossimi anni, potremmo vedere a riguardo, l’introduzione di sistemi di idratazione smart, materiali sempre più avanzati per le tute, vernici speciali, abitacoli più freschi e anche l’AI per monitorare la disidratazione.