"Quando ti spellavi le mani....". Boccia contesta la legge Calderoli? Marcello Pera lo inchioda in Aula

  • Postato il 19 novembre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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"Quando ti spellavi le mani....". Boccia contesta la legge Calderoli? Marcello Pera lo inchioda in Aula

"23 anni fa in quest'Aula si tenne una battaglia parlamentare memorabile durata tre giorni per approvare la riforma del Titolo V. Ricordo bene anche la battaglia per l'articolo 116 comma 3. Pazienza per quelli che come il senatore Borghi e il suo gruppo o per il senatore Patuanelli e il suo gruppo che non erano ancora nati, ma il senatore Boccia aveva già fatto la prima comunione, si spellava le mani per l'intero Titolo V. Ci furono convergenze inaspettate in quest'Aula in quei giorni".

Lo ha detto Marcello Pera intervenendo in Aula al Senato sull'autonomia differenziata. "Partiti tradizionalmente regionalisti si trovarono il supporto insperato del partito del senatore Boccia. Io - ha sottolineato il senatore FdI riferendosi al ddl Calderoli - sono in imbarazzo perché sento dire dal senatore De Cristofaro che è stato fatto uno scempio. Mi domando se lo scempio è l'articolo 116 comma 3 della Costituzione" oppure "il tentativo per via ordinaria di rimediare a quello scempio?". Pera ha poi rivolto un appello per uno stop "alla propaganda" sull'autonomia differenziata e per "guardare cosa c'è da rimediare" secondo quanto rilevato dalla Consulta. "Vediamo che cosa si può fare, la campagna elettorale lasciamola a un altro momento", ha concluso.

Le parole pronunciate da Marcello Pera sono arrivate dopo l'intervento del presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia. "In politica esiste un linguaggio istituzionale e anche civile - aveva spiegato il dem -. Di fronte ai rilievi della Corte Costituzionale è compito di tutte le forze politiche dire 'riapriamo il confronto e facciamo sì che le norme siano coerenti con la Costituzione'. Le parole di Calderoli hanno dimostrato disprezzo dell'alfabeto istituzionale e civile". "Imparzialità, preferenza dell'interesse pubblico, rispetto per le tesi di chi non la pensa come la maggioranza Alimentare l'insofferenza verso le regole ci preoccupa sempre di più. Giorgia Meloni - aveva concluso - venga a riferire in Aula".

 

 

 

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Libero Quotidiano

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