Il primato di pittore più facoltoso spetterebbe probabilmente a Tiziano Vecellio (1488/1490-1576), maestro rinascimentale del colore e genio finanziario, le cui ricchezze farebbero invidia a diversi magnati moderni.
A differenza di molti illustri colleghi, non si accontentò infatti di essere un artista di corte, ma gestì la propria carriera come un'impresa commerciale, vivendo in una dimensione di lusso sconosciuta alla maggioranza degli artisti dell'epoca.. Imprenditore. Mentre dipingeva capolavori per pontefici e imperatori, spaziando da Paolo III a Carlo V, l'artista veneto, abilissimo nel negoziare contratti faraonici e nel farsi pagare in anticipo dai suoi committenti, era solito investire gran parte dei suoi introiti in terre e attività commerciali, mostrando una notevole lungimiranza affaristica e arrivando ad accumulare, in quasi novant'anni di vita (un'eternità per l'epoca), un patrimonio liquido e immobiliare che oggi varrebbe parecchie decine di milioni.