Putin ammette: “Colpe russe per lo schianto dell’aereo azero in Kazakhstan”
- Postato il 9 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Vladimir Putin punta a chiudere la crisi diplomatica con l’Azerbaigian, cominciata oltre nove mesi fa con lo schianto di un aereo delle linee aree azere che aveva provocato 38 morti e per il quale Baku aveva puntato il dito contro Mosca. In un incontro a Dushanbe con il suo omologo azero Ilham Aliyev, il capo del Cremlino ha ammesso che, a conclusione dell’inchiesta, è stato possibile appurare che il velivolo è stato colpito da “frammenti” di due razzi contraerei russi esplosi a una distanza di una decina di metri dopo essere stati lanciati per intercettare droni ucraini nel cielo di Grozny, la capitale della repubblica russa di Cecenia.
Putin ha ribadito le sue scuse a Baku e le condoglianze alle famiglie delle vittime, già espresse pochi giorni dopo la tragedia. L’aereo, un Embraer 190, era decollato da Baku e doveva atterrare a Grozny, quando la città è stata presa di mira da droni ucraini. I due razzi della contraerea, ha sottolineato Putin, “non hanno colpito l’aereo direttamente, che in tal caso sarebbe precipitato sul posto”, ma sono esplosi a pochi metri di distanza. All’aereo è stata offerta la possibilità di atterrare all’aeroporto russo di Makhachkala, sul Mar Caspio, ma l’equipaggio ha rifiutato e ha preferito cercare di rientrare a Baku. Successivamente l’aero ha deviato verso il Kazakhstan, dove si è schiantato durante un tentativo di atterraggio di emergenza vicino ad Aktau. Ventinove passeggeri si sono salvati. Putin ha quindi riconosciuto un “malfunzionamento tecnico del sistema di difesa aereo russo” e ha assicurato che Mosca è pronta a pagare i danni.
Nel frattempo il consigliere del presidente per la politica estera, Yuri Ushakov, ha voluto chiarire che “non c’è una riduzione” nel dialogo con gli Usa. Anzi, rappresentanti delle due amministrazioni “continuano a lavorare sulla base di quanto concordato dai due presidenti” nel vertice di Ferragosto in Alaska, quando Putin e Donald Trump si erano “accordati su elementi piuttosto significativi che potrebbero rappresentare la base per una soluzione pacifica in Ucraina”. Dichiarazioni che hanno l’aria di una correzione di rotta rispetto a quanto detto il giorno prima dal vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, secondo il quale “il forte slancio” seguito all’incontro di Anchorage si era “in gran parte esaurito”, specie per le “azioni distruttive” dei Paesi europei.
Sul terreno, gli ucraini hanno denunciato l’uccisione di tre persone e il ferimento di altre due in attacchi con droni e bombe guidate russe sulla regione settentrionale di Sumy. Un morto e quattro feriti sono segnalati a Kostiantynivka, nella regione orientale di Donetsk. Kiev ha affermato di avere colpito da parte sua in un attacco di droni un impianto per la lavorazione del gas della Lukoil a Kotovo, nella regione russa di Volgograd, a 600 chilometri dal confine. Il presidente Volodymyr Zelensky ha infine annunciato che la settimana prossima una delegazione guidata dalla premier Yulia Svyrydenko sarà negli Stati Uniti per discutere di “difesa aerea, energia e misure sanzionatorie (contro Mosca), nonché il percorso negoziale”.
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