Psicodramma a Bruxelles, la Russia disintegra il Pd: "Chi vota no", un grosso caso in aula

  • Postato il 19 settembre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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Psicodramma a Bruxelles, la Russia disintegra il Pd: "Chi vota no", un grosso caso in aula

La Russia spacca il Pd all'Europarlamento. Approvata a Bruxelles una risoluzione che chiede ai Paesi dell'Ue di revocare le restrizioni sull'utilizzo di armi fornite all'Ucraina contro obiettivi nel territorio della Russia. A votare a favore 425 deputati. Centotrentuno i contrari. Sessantatre gli astenuti. 

La risoluzione va nella direzione auspicata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Uno scenario che nei giorni scorsi ha fatto uscire allo scoperto il presidente russo Vladimir Putin con parole agghiaccianti: "Le missioni di volo di questi sistemi missilistici possono essere effettuate essenzialmente solo dal personale militare dei paesi della Nato - aveva affermato il capo del Cremlino -. Il personale militare ucraino non può, quindi devono prendere una decisione: i paesi della Nato sono direttamente coinvolti nel conflitto militare oppure no. Se questa decisione verrà presa, ciò non significherà altro che la partecipazione diretta dei paesi della Nato - Stati Uniti e Paesi europei - alla guerra in Ucraina". 

Dal punto di vista politico, però, è significativo come la posizione sulla guerra tra Russia e Ucraina metta in grave imbarazzo i partiti dell'intero arco parlamentare, europeo e nazionale. Gli eurodeputati italiani hanno votato essenzialmente contro la risoluzione del Parlamento Ue che "invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull'uso delle armi occidentali consegnate all'Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo", ma diversi eurodeputati di Pd e Forza Italia hanno votato in ordine sparso, a differenza delle delegazioni di Lega e Fratelli d'Italia a destra e M5s e Avs a sinistra, tutte compatte sul "no". 

In Forza Italia Massimiliano Salini e Marco Falcone hanno votato a favore del punto, che invece vede i voti contrari di Caterina Chinnici, Salvatore De Meo e Flavio Tosi (anche se con un giallo riguardo a Falcone, che ha fatto sapere che ora intende cambiare il suo voto). 

Nel Pd si schierano a favore del punto 8 (quello che appunto chiede l'abolizione nelle restrizioni delle armi) Pina Picierno e Elisabetta Gualmini. Contrari invece Brando Benifei, Annalisa Corrado, Antonio Decaro, Camilla Laureti, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Alessando Zan e Nicola Zingaretti, mentre si è astenuta Lucia Annunziata. Abbastanza plateale il distinguo dei dem controcorrente, che al momento del voto sul punto 8 hanno deciso di non inserire la loro scheda nel sistema salvo poi tornare di nuovo presenti al momento del voto finale al testo completo. Un escamotage plastico per mandare segnali a Elly Schlein e soprattutto occhieggiare all'elettorato più pacifista.

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Libero Quotidiano

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