Progresso economico e benessere basati sull’innovazione, il Nobel conferma il primato dell’Occidente protestante

  • Postato il 2 novembre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Il progresso economico e il benessere che ne consegue sono basati sull’innovazione. Il conferimento del premio Nobel per l’Economia a Joel Mokyr, Philippe Aghion e Peter Howitt «per aver spiegato la crescita economica guidata dall’innovazione» lo ha confermato in questi giorni.

Nel 1997 un libro esplorava e lanciava già l’idea: “Come l’Occidente è diventato ricco. Le trasformazioni economiche del mondo industriale”, di Nathan Rosenberg e Luther E. Birdzell.

Leggerlo è una rivelazione ed è la chiave per capire perché grandi potenze del loro tempo come l’impero ottomano o la Cina sono poi decadute nei secoli successivi al loro apogeo.

All’origine della decadenza dei grandi imperi si collocano anche fattori come le pestilenze (Roma), la scoperta dell’America (Turchi), il clima (Khmer).

Mancata innovazione mancata crescita

Ma la mancata crescita dipende dalla mancata innovazione.

Così si capisce anche perché il il fulcro dell’innovazione è nella Europa protestante: il sud cattolico trova il suo emblema nella persecuzione di Galileo, nella Santa inquisizione e nell’espulsione gli ebrei e musulmani dalla Spagna.

Il libro ribalta le interpretazioni tradizionali dello sviluppo in occidente. Non la disponibilità di risorse naturali, l’andamento demografico, il colonialismo, ma l’autonomia e la capacità di sperimentazione sono la causa della ricchezza di cui da due secoli gode l’Occidente.

Mentre nel medioevo i signori praticavano la schiavitù e deteneveno il potere politico ed economico, in seguito, con lo sviluppo delle città e con la progressiva indipendenza dei mercanti dai sovrani, si sono create le condizioni per una diffusione del potere decisionale, per una autonomia del settore economico e per un suo legame sempre più stretto con l’attività scientifica, chiarisce una nota illustrativa.

Per mettere a fuoco l’assegnazione del Nobel è interessante leggere un articolo di Luca Pisapia su Valori.it.

Cosa implica il Nobel 2025

Il Nobel per l’Economia 2025 va, scrive Luca Pisapia, per metà a Joel Mokyr, professore alla Northwestern University di Evanston in Illinois, «per aver identificato i prerequisiti per una crescita sostenibile attraverso il progresso tecnologico».

E per metà congiuntamente a Philippe Aghion (College de France e London School of Economics ) e a Peter Howitt (Brown University di Providence) «per la teoria della crescita sostenibile attraverso la distruzione creatrice».

Philippe Aghion e Peter Howitt «hanno costruito un modello matematico per ciò che viene chiamato distruzione creatrice. Quando un prodotto nuovo e migliore entra nel mercato, le aziende che vendono i prodotti più vecchi perdono terreno. L’innovazione rappresenta qualcosa di nuovo ed è quindi creatrice. Tuttavia, è anche distruttrice, poiché l’azienda la cui tecnologia diventa obsoleta viene superata dalla concorrenza».

Più in generale i vincitori «mostrano come la distruzione creatrice crei conflitti che devono essere gestiti in modo costruttivo. Altrimenti, l’innovazione sarà bloccata dalle aziende consolidate e dai gruppi di interesse che rischiano di essere messi in una posizione di svantaggio».

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Blitz

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