Progetto 2025, il manuale che ispira le scelte di Trump
- Postato il 19 aprile 2025
- Di Agi.it
- 1 Visualizzazioni

Progetto 2025, il manuale che ispira le scelte di Trump
AGI - L'imposizione dei dazi, lo smantellamento progressivo di quella parvenza di stato sociale che ancora gli Stati Uniti conservavano, la contrapposizione alle istituzioni culturali più blasonate del Paese: sono tante le politiche adottare dalla Casa Bianca che hanno spiazzato analisti ed esperti dell'America e hanno spinto molti a chiedersi quali siano le vere intenzioni di Donald Trump.
L'ultima mossa è il famigerato Allegato F che, secondo Axios, potrebbe essere usato per licenziare i dipendenti pubblici. Si tratta di un ordine esecutivo emesso da Trump nell'ottobre 2020 per rimuovere le tutele occupazionali che impediscono la sostituzione dei dipendenti pubblici di ruolo per motivi politici. Fu revocato da Biden subito dopo il suo insediamento nel gennaio 2021 e, secondo Axios, Trump sarebbe pronto a ripristinarlo per avere mano libera nel licenziare dipendenti pubblici e sostituirli con lealisti e ideologi.
Il piano di riforma del governo
Dopo lo smantellamento del Dipartimento dell'Istruzione, di Usaid, della Federal Emergency Management Agency (la protezione civile federale) l'America si trova di fronte a un altro tassello che va a comporre un puzzle che, secondo molti, ricalca il 'Progetto 2025', un piano radicale di riforma del governo messo a punto dall'ultraconservatrice Heritage Foundation.
Sebbene Trump abbia energicamente negato di aver anche solo letto il documento, molte delle sue iniziative sembrano ispirarsi al Progetto 2025. Un'analisi della Cnn dei primi 53 ordini esecutivi di Trump ha rilevato che più di due terzi evocano le proposte delineate in "Mandate for Leadership" per mantelare la burocrazia federale, reprimere l'immigrazione illegale; sopprimere le iniziative su diversità, equità e inclusione e revocare le restrizioni ambientali sull'esplorazione di petrolio e gas.
"Un attacco alla democrazia"
Secondo la Kettering Foundation, centenaria istituzione apartitica, l'Allegato F rientra a pieno titolo nel Progetto 2025 perché "amplierebbe enormemente i poteri presidenziali e cambierebbe radicalmente la natura del governo federale". Ma che cosa è il Progetto 2025 e chi lo ha preparato? La Bbc lo definisce una "lista dei desideri" che in 900 pagine raccoglie un insieme di proposte che amplierebbe il potere presidenziale e imporrebbe una visione sociale ultraconservatrice.
Trump ha nominato diversi dei suoi autori in posizioni chiave nel governo. Come detto è un prodotto della Heritage Foundation, uno dei più importanti think tank di destra di Washington che ha elaborato per la prima volta piani politici per le future amministrazioni repubblicane nel 1981, quando Ronald Reagan stava per entrare alla Casa Bianca. Ha prodotto documenti simili in occasione delle successive elezioni presidenziali, inclusa quella del 2016, all'epoca della prima vittoria di Trump.
Un manuale per ogni presidenza
Non è insolito che i think tank statunitensi di ogni orientamento politico propongano un'agenda politica per i futuri governi, ma non si può negare che la Heritage abbia avuto un ruolo influente durante le presidenze repubblicane. A un anno dall'inizio del primo mandato di Trump, il think tank si vantava che la Casa Bianca avesse adottato quasi due terzi delle sue proposte e la sua ultima serie di raccomandazioni è stata presentata nell'aprile 2023, ma è passata in gran parte inosservata al di fuori degli ambienti politici fino al fervore della campagna presidenziale, quando l'opposizione democratica ha lanciato una "Stop Project 2025 Task Force".
"Non so nulla del Progetto 2025", ha scritto Trump su Truth Social, "Non sono d'accordo con alcune delle cose che dicono e alcune sono assolutamente ridicole e abominevoli". Eppure il team che ha creato il progetto era pieno di suoi ex consiglieri, tra cui Paul Dans, capo dello staff dell'ufficio del personale durante la presidenza Trump; Russell Vought, che si definisce un nazionalista cristiano ed è stato confermato dal Senato alla guida dell'Ufficio di Bilancio; il direttore della Cia, John Ratcliffe; Brendan Carr, scelto per supervisionare la Federal Communications Commission; Tom Homan, lo "zar dei confini"; Paul Atkins, nominato a capo della Sec e il consigliere commerciale Peter Navarro che Musk ha definito "più stupido di un sacco di mattoni".
Oltre 100 organizzazioni conservatrici hanno contribuito al documento, afferma Heritage, tra cui molte che ora hanno un'enorme influenza a Washington. Il documento stesso definisce quattro obiettivi politici principali: ripristinare la famiglia come fulcro della vita americana; smantellare la burocrazia amministrativa; difendere la sovranità e i confini della nazione e garantire il diritto individuale "concesso da Dio" di vivere liberamente.
La teoria dell'esecutivo unitario
Alcune delle proposte hanno già costituito la base per i decreti esecutivi di Trump, sebbene in alcuni casi siano menzionate anche altri documenti politici, tra cui il programma repubblicano e il manifesto della campagna elettorale di Trump per l'Agenda 47. Il Progetto 2025 propone che l'intera burocrazia federale, comprese le agenzie indipendenti come il Dipartimento di Giustizia, sia posta sotto il diretto controllo presidenziale, un'idea controversa nota come "teoria dell'esecutivo unitario".
Ciò snellirebbe il processo decisionale, consentendo al presidente di attuare direttamente le politiche in diversi settori. Il documento definisce l'FBI un'"organizzazione sovradimensionata, arrogante e sempre più illegale", ne richiede la drastica revisione e promuove la completa eliminazione del Dipartimento dell'Istruzione che Trump ha appena portato a termine. Il Progetto 2025 contiene anche circa 200 riferimenti all'aborto e propone di ritirare dal mercato la pillola abortiva e di "mantenere una definizione di matrimonio e famiglia basata sulla Bibbia".
Suggerisce un aumento dei finanziamenti per la costruzione di un muro al confine tra Stati Uniti e Messico, una delle proposte più significative di Trump del 2016. Tuttavia, la politica sull'immigrazione più importante di Trump, ovvero l'impegno a espellere milioni di immigrati clandestini, non è specificata nel dettaglio nel documento che pure include un invito a "far rispettare rigorosamente le leggi sull'immigrazione".
Abolire la Fed
La politica energetica è un'ampia area di contiguità tra l'agenda di Trump e le proposte del Progetto 2025, riassunta da uno degli slogan della campagna elettorale del presidente: "Drill, baby, drill". La nuova amministrazione vuole incrementare la produzione di combustibili fossili e ha ritirato gli Stati Uniti dall'Accordo di Parigi. Il Progetto 2025 propone di tagliare i fondi federali per la ricerca e gli investimenti nelle energie rinnovabili e invita il prossimo presidente a "fermare la guerra al petrolio e al gas naturale", idee che la campagna di Trump ha accolto con entusiasmo.
Sui dazi il Progetto 2025 delinea due visioni contrastanti: una che suggerisce di promuovere il libero scambio e un'altra a favore della tassazione doganale. Trump, come abbiamo visto, si è chiaramente schierato con quest'ultima. Sul fronte economico però il documento suggerisce altre interessanti contiguità con l'agenda Trump: tagliare le imposte sulle società e sul reddito, abolire la Federal Reserve e persino considerare un ritorno a una valuta basata sull'oro.
Quasi subito dopo il suo insediamento, Trump si è mosso per porre fine ai programmi di diversità, equità e inclusione e ha decretato che i dipartimenti governativi avrebbero riconosciuto solo due generi.
Woke no, porno sì
Queste misure sono sostanzialmente in linea con il Progetto 2025, che ha preso di mira la DEI e la terminologia di genere nell'ambito di quella che descrive come una più ampia repressione dell'ideologia "woke". Il documento chiede anche una maggiore scelta scolastica, essenzialmente sovvenzionando scuole religiose e private con fondi pubblici, mossa adottata in un primo ordine esecutivo di Trump.
Su un'altra idea, però, la Casa Bianca ha glissato: vietare la pornografia e chiudere le aziende tecnologiche e di telecomunicazioni che consentono l'accesso a materiale per adulti. Finora questo non è stato un obiettivo della nuova amministrazione, che ha ricevuto il sostegno di Big Tech che se di porno non vive, certamente non muore.
La stesura del Progetto 2025 è stata un'impresa colossale, costata 22 milioni di dollari, e include strategie per l'attuazione delle politiche, come la creazione di un database di fedelissimi conservatori per ricoprire posizioni governative e un programma per formare i nuovi dipendenti. I Democratici hanno fatto sapere che continueranno a opporsi alle proposte e a sottolineare l'influenza del Progetto 2025, ma il loro peso specifico nell'agone politico, al momento, non è pervenuto.
Continua a leggere...