Processo Tarallo, Eva Grimaldi rischia l’accusa di falsa testimonianza e calunnia “per avere sconfessato in aula quanto ha dichiarato nel corso delle indagini”
- Postato il 13 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Il processo a carico del produttore televisivo Alberto Tarallo, accusato di bancarotta della società Ares Film – con cui ha realizzato per Mediaset fiction di grande successo come “Il bello delle donne” e “L’onore e il rispetto” -, è solo alle battute iniziali e già non mancano i colpi di scena. Uno dei quali riguarda una delle prime testimoni ascoltate nei giorni scorsi, Eva Grimaldi, legata a Tarallo da un lungo rapporto professionale e umano, che però non si è chiuso bene: per l’attrice ora le cose rischiano di mettersi male, visto che il Pm romano Carlo Villani le ha contestato i reati di falsa testimonianza e calunnia. Ecco perché.
Processo Tarallo, Eva Grimaldi rischia l’accusa di falsa testimonianza – Nella lunga lista di attori convocati nei giorni scorsi per testimoniare al processo che vede Alberto Tarallo accusato del crac della Ares Film, c’era anche Eva Grimaldi, protagonista di diverse fiction realizzate da Tarallo e dal compagno Teodosio Losito, morto suicida l’8 gennaio del 2019 (il produttore per altro è a giudizio in un altro processo con l’accusa di falso per il testamento del compagno). “Il rappresentante dell’accusa contesta all’attrice i reati di falsa testimonianza e calunnia per avere sconfessato in aula quanto da lei dichiarato nel corso delle indagini”, scrive l’Ansa a proposito della posizione della Grimaldi, la quale “avrebbe sostanzialmente negato quanto verbalizzato in quella occasione e in particolare sul ruolo di Tarallo all’interno della società”. In sostanza, mentre durante gli interrogatori aveva attribuito a Tarallo un ruolo di rilievo nella gestione economica della Ares, ora ha cambiato versione, come riporta La Repubblica: “‘Non mi sono permessa di dire che Tarallo aveva messo i soldi. Non fa parte della mia etica’, ha dichiarato, lasciando intendere un’accusa indiretta nei confronti della procura. Per questo motivo, il sostituto procuratore Carlo Villani ha chiesto di valutare se l’attrice possa essere indagata per falsa testimonianza e calunnia”.
La testimonianza di Rosalinda Cannavò (dietro un paravento) – Nella parata di famosi chiamati a testimoniare ci sono altri due testimoni chiave, Rosalinda Cannavò – il suo nome d’arte, Adua Del Vesco, venne scelto all’epoca in cui era una delle star delle fiction dell’Ares – e Massimiliano Morra. Furono loro, durante un’edizione del Grande Fratello Vip, ad avanzare sospetti sull’operato di Tarallo, che ribattezzarono “Lucifero” pur senza mai nominarlo direttamente. Arrivata in aula per testimoniare, la Cannavò ha chiesto di poter deporre dietro un paravento perché “ho difficoltà a guardare in faccia Tarallo”. L’attrice ha ricordato di aver vissuto con Tarallo e Losito nella loro villa di Zagarolo per molti anni, di essere stata aiutata nei momenti di difficoltà (anche quando cominciò a soffrire di anoressia, come rivelò a Fq Magazine) e di ricordare anche le preoccupazioni economiche di Tarallo e Losito, in particolare durante la produzione della fiction L’onore e il rispetto, di cui era tra le protagoniste assieme al suo ex Gabriel Garko (i due poi ammisero che era un fidanzamento stabilito a tavolino).
Cos’hanno detto Garko, De Sio e l’onorevole Marrocco – Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati anche Giuliana De Sio, che con la Ares ha girato diverse fiction. “Per le questioni artistiche parlavo con Tarallo, per quanto riguarda i contratti non ne so nulla perché se occupava il mio agente. Con Losito non avevo rapporti, l’ho visto pochissime volte”, ha detto l’attrice definendo Losito “una figura sfocata”. Gabriel Garko, invece, ha raccontato qualche dettaglio sul rapporto tra Tarallo e Losito, che ha definito “spesso conflittuale”, aggiungendo che “a tratti Teo si sentiva messo da parte”. Uno spaccato più profondo è arrivato da Patrizia Marrocco, deputata di Forza Italia ed ex socia della Ares Film, che ha definito Losito “una rondine al guinzaglio”. Durante la testimonianza, ha aggiunto altri dettagli importanti: “Losito voleva fare altro, un lavoro diverso, si sentiva incagliato. Voleva andare via, a Milano dove aveva comprato una casa, voleva scrivere musica e suonare. Gli stava stretto quel lavoro, ma non voleva deludere Alberto”. Nelle prossime udienze dovrebbero testimoniare anche Barbara D’Urso e Nancy Brilli.
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