Processo Maradona, la testimonianza choc della figlia Dalma: “Papà irriconoscibile, la sua casa puzzava di urina”

  • Postato il 16 aprile 2025
  • Di Virgilio.it
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Dalma Maradona, figlia maggiore di Diego, ricostruisce gli ultimi strazianti giorni di vita del padre prima della morte avvenuta il 25 novembre 2020. Lo ha fatto in una drammatica testimonianza durante l’undicesima udienza del processo che vede imputati sette professionisti sanitari. “Siamo stati ingannati: mio padre era irriconoscibile e la casa in cui era stato portato puzzava di urina”.

Processo Maradona, la drammatica denuncia della figlia

Accompagnata dalla madre Claudia Villafañe e dalla sorella Gianinna, Dalma Maradona si è lasciata andare alla lacrime nel corso della sua testimonianza presso la terza sezione penale del tribunale di San Isidro, a Buenos Aires. La primogenita del Pibe ha ricostruito gli ultimi giorni in vita del padre: “Non lo riconoscevo più, non rideva più”.

Il quotidiano argentino Olè riporta l’intervento in aula di Dalma, che aveva notato un significativo peggioramento della salute di Diego già alcuni mesi prima della scomparsa. “Prima del giorno del suo compleanno (il 30 ottobre, ndr), avevamo detto ai suoi dottori Leopoldo Luque, Agustina Cosachov e Carlos Díaz che lo vedevamo perso, smarrito. Quando facevamo le videochiamate non riuscivamo a capirlo. Ma ci hanno spiegato che c’erano settimane buone e altre cattive”.

La “disgustosa” casa di Maradona che puzzava di urina

Il momento più scioccante della sua testimonianza davanti ai giudici fa riferimento proprio al giorno in cui Maradona è morto, il 25 novembre 2020. “Gianinna ci ha chiamato per dirci che papà non si sentiva bene e che lo stavano rianimando. Sono corsa da lui: aveva lo stomaco gonfio e lo erano anche le mani e tutto il corpo”.

Non solo. Dalma va oltre e descrive l’ambiente in cui il padre era stato portato dallo staff che lo aveva in cura. “Sono andata dritta in camera – racconta -. Il posto era disgustoso: c’era puzza di urina. Il letto era disgustoso, c’era un bagno chimico e delle finestre con pannelli che oscuravano la luce. Anche la cucina era disgustosa”.

L’attacco di Dalma ai dottori: “Siamo stati ingannati”

Dalma punta il dito con Luque e gli altri imputati. Soprattutto per quanto successo dopo l’operazione: “L’assistenza domiciliare non ci sembrava poi così male, perché ci avevano promesso che avrebbero ricreato lo stesso ambiente della clinica Olivos dove era stato sottoposto all’intervento. Ma non è stato così: ci hanno ingannato nel modo più crudele. Ci hanno fatto credere che fosse l’unica opzione, i medici avrebbero potuto salvarlo”.

La figlia più grande dell’ex numero 10 del Napoli e dell’Argentina campione del mondo 1986 ha poi raccontato di non aver più rivisto il padre vivo dopo l’operazione. “Non so neppure chi l’ha operato. Nessuno gli ha offerto aiuto”. Poi si sofferma sul Maradona papà. “Era molto presente, è sempre stato molto affettuoso sia con Gianinna sia con me. Ma negli ultimi tempi era irriconoscibile”.

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