Processo di Norimberga: chi fu condannato a morte?

  • Postato il 19 novembre 2025
  • Di Focus.it
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Ottant'anni fa a Norimberga si celebrava il processo che cambiò per sempre il diritto internazionale. I giudici delle quattro potenze vincitrici emisero la sentenza: ecco chi fra i gerarchi nazisti fu condannato a morte.. Hermann Göring. Primo tra gli imputati per rango e notorietà, fu l'uomo che trasformò la Luftwaffe in strumento di distruzione, e che mise in moto la macchina della "soluzione finale" con la famigerata conferenza di Wannsee (1942). A Norimberga si presentò come l'erede politico di Hitler, tentò di umiliare i pubblici ministeri, usò l'aula come un palcoscenico. Condannato, riuscì a evitare l'impiccagione: si suicidò nella sua cella con una capsula di cianuro, la notte prima dell'esecuzione. Ancora oggi resta il simbolo più complesso e inquietante del processo.. Joachim von Ribbentrop. Ministro degli Esteri, firmò il patto Molotov- Ribbentrop con l'Unione Sovietica nel 1939 e fu l'instancabile ambasciatore della guerra. A Norimberga apparve smarrito, ripetendo meccanicamente che aveva "solo eseguito ordini". Cercò di minimizzare il suo ruolo, ma i documenti lo inchiodarono: era uno degli architetti della guerra d'aggressione. Fu impiccato insieme a tutti gli altri il 16 ottobre 1946. Le sue ultime parole furono: "Dio protegga la Germania".. Wilhelm Keitel. Capo dell'Alto comando della Wehrmacht, firmò ordini che legalizzavano l'esecuzione di prigionieri, civili, partigiani. Al processo si presentò come un soldato, fedele agli ordini del Führer ma il Tribunale smontò punto per punto la sua autodifesa. Durante l'impiccagione, secondo alcuni testimoni, si comportò con dignità. La sua figura rappresenta il dilemma dell'obbedienza cieca al potere.. Alfred Rosenberg. Considerato il "filosofo" del nazismo, fu autore del testo delirante Il mito del XX secolo e Ministro dei Territori occupati dell'Est. Fu uno degli artefici dell'oppressione in Ucraina e Bielorussia e contribuì alla giustificazione teorica dell'antisemitismo. Freddo, distante, non mostrò rimorsi. La sua ideologia rimase uno dei simboli più estremi della fusione tra propaganda e terrore. Una figura che incarna ancora oggi l'aspetto più sinistro del nazismo: l'uso della cultura come giustificazione intellettuale della violenza.. Julius Streicher. Editore del giornale antisemita Der Stürmer, non ebbe mai ruoli ufficiali nel governo nazista, ma la sua pericolosa propaganda contribuì a creare il clima di odio che portò alla Shoah. A Norimberga fu considerato il responsabile morale del genocidio. Gridò frasi deliranti durante il processo e prima di essere impiccato non mostrò alcun pentimento.. Ernst Kaltenbrunner. Capo delle SS e del servizio di sicurezza del Reich dopo Heydrich, fu il più alto rappresentante del sistema concentrazionario ad essere processato. Firmò deportazioni di massa, supervisionò l'operato dei campi, fu coinvolto direttamente nel decreto del 7 dicembre 1941, detto "Notte e nebbia'" che causò numerose sparizioni in Europa. Si proclamò innocente fino alla fine.. ...e gli altri condannati. Hans Frank (governatore della Polonia), Wilhelm Frick (ministro dell'Interno), Alfred Jodl (capo di Stato Maggiore), Fritz Sauckel (plenipotenziario per la distribuzione del lavoro), Arthur Seyss-Inquart (plenipotenziario dei Paesi Bassi) e Martin Bormann (segretario del partito), processato in contumacia. Riccardo Michelucci.
Autore
Focus.it

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