Processo “Athena 2”, inflitte 11 condanne
- Postato il 17 dicembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Processo “Athena 2”, inflitte 11 condanne

Processo “Athena 2”, inflitte 11 condanne: la decisione nel gup nei confronti dei fiancheggiatori. Organizzarono la fuga in ambulanza del latitante del clan degli zingari.
CATANZARO – Favorirono la latitanza di Leonardo “Nino” Abbruzzese, alias “Castellino”, boss della cosca degli “zingari” di Lauropoli, a Cassano allo Jonio, attualmente al 41-bis, fornendogli supporto logistico e ospitalità in una villa in Puglia. Ieri, il gup di Catanzaro, Lidia Teresa Gennaro, ha emesso nei loro confronti la sentenza di condanna in primo grado, nell’ambito del processo con rito abbreviato scaturito dall’indagine “Athena 2”. Un’appendice della maxi inchiesta “Athena” coordinata dalla Dda di Catanzaro che, a luglio 2023, decapitò le cosche di ‘ndrangheta Forastefano e Abbruzzese, attive nella Sibaritide. Alla sbarra, anche esponenti del clan pugliese Lovreglio, che aiutarono Abbruzzese a sottrarsi all’arresto proprio nel corso dell’operazione “Athena”.
LA FUGA IN AMBULANZA E LA CATTURA
Il metodo adoperato dall’ex latitante e dalla sua rete di fiancheggiatori fu alquanto singolare: in 15 lo avrebbero aiutato a organizzare il trasferimento da Spezzano Albanese a Bari a bordo di un’ambulanza riconducibile a un’associazione di volontariato del Cosentino e guidata proprio da un volontario, per poi offrirgli la copertura necessaria durante tutto il periodo della fuga. Abbruzzese fu poi individuato e catturato, grazie a un blitz congiunto dei carabinieri dei Comandi provinciali di Cosenza e Bari, il 6 novembre 2023, nella villa del clan Lovreglio in compagnia dell’amante, “tradito” dai preparativi per la festa del suo onomastico che i militari avevano monitorato dall’esterno dell’abitazione.
Per i suoi aiutanti, invece, scattarono le manette a novembre dell’anno successivo dopo che, all’esito di una seconda indagine diretta dall’allora procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, e dal pm antimafia Alessandro Riello, gli investigatori riuscirono a ricostruire le fasi della latitanza e ad individuare i diversi profili di responsabilità. Sono accusati, a vario titolo, dei reati di favoreggiamento personale aggravato dalla finalità di agevolazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata dalle modalità mafiose.
TRAFFICO DI DROGA ED ESTORSIONI NELLA SIBARITIDE
Le indagini avevano portato alla luce anche l’esistenza di un’associazione finalizzata allo spaccio di cocaina ed eroina con base nei Comuni di Spezzano Albanese e Terranova da Sibari. Ricostruite anche un’estorsione e una tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso nei confronti, rispettivamente, di un assuntore di stupefacenti affinché saldasse un debito di circa 25mila euro contratto per acquisti di droga e nei confronti di un imprenditore agricolo per recuperare non meglio specificati crediti.
PROCESSO “ATHENA 2”, LE CONDANNE DEL RITO ABBREVIATO
Le pene stabilite nei confronti di coloro che hanno optato per il rito abbreviato sono elevate e sono le seguenti: Antonio “Tonino” Abbruzzese, 5 anni e 6 mesi e 1200 euro di multa; Cosimo Abbruzzese, 15 anni e 2 mesi; Francesco Abbruzzese, 14 anni e 6 mesi; Leonardo Abbruzzese, 13 anni e 6 mesi; Nicola Abbruzzese, 5 anni e 1 mese e mille euro di multa; Giuseppe Cofone, 5 anni e 6 mesi; Angelica Forciniti, 2 anni e 8 mesi; Francesco Lovreglio, 2 anni e 5 mesi; Nicola Lovreglio, 2 anni e 5 mesi; Elisabetta Sciacovelli, 2 anni e 2 mesi; Eugenio Traversa, 2 anni e 2 mesi.
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Processo “Athena 2”, inflitte 11 condanne