Processione annullata per maltempo, sui social il malcontento dei fedeli ma poi la pioggia arriva davvero
- Postato il 19 aprile 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Ha continuato a far discutere fino a tarda serata, quando la pioggia tanto temuta si è infine abbattuta sulla città (ma per fortuna non sulle casse seicentesche), la decisione del priorato generale di Savona di non far svolgere la tradizionale processione del venerdì Santo.
Non la situazione meteo al momento dell’eventuale uscita delle casse ma le previsioni per le due/tre ore successive hanno spinto il priore a “far saltare” l’attesissima celebrazione, con conseguenti proteste di moltissimi fedeli, convinti che si dovesse “avere fede” nella stabilità del meteo.
Ed in effetti, qualche goccia di pioggia ha cominciato a cadere intorno alle 8.15 circa, quando le casse (secondo il programma) si sarebbero dovute trovare nella zona di via Gramsci; precipitazioni più abbondanti, invece, si sono avute intorno alle 23.30 quando il corteo si sarebbe trovato in via Paleocapa, senza possibilità di mettere al sicuro le preziose opere lignee che costituiscono il fulcro religioso e il prezioso corredo storico e artigianale della processione. Idrometri alla mano ha avuto ragione, dunque, chi (valutando le previsioni sul medio periodo) ha scelto prudenza. E ciò, ovviamente, ha scatenato un’ulteriore discussione.
Condividendo la prudenza di chi ha responsabilità importanti, il sindaco di Savona, Marco Russo, ha commentato a caldo ai microfoni di IVG.it: “La decisione va rispettata, chi ha responsabilità prende le decisioni più sagge. Certo è un peccato, perché sembrava proprio una bella giornata. Poi sono cadute queste due gocce che hanno indotto a fare questa scelta. Resta comunque una festa per la città: ci sono molte persone in giro ed è l’occasione di vedere le casse da vicino. Quindi cerchiamo comunque di vedere in questa serata un momento di raccoglimento importante, ma anche come un momento di festa per tutta Savona”.
Per stemperare un po’ la delusione e anche per recuperare la tradizione degli anni pari, qualcuno ha avanzato l’ipotesi di far svolgere la processione già il prossimo anno anziché tra due. Russo è ancora prudente: “Vedremo, al momento giusto si prenderà anche questa decisione. Certo quella della processione del Venerdì Santo è una tradizione che deve restare viva, che è molto sentita dalla città e così deve restare nel nostro cuore”.
Roberto Bertola, priore generale, è chiaro: “Certo c’è molto rammarico per aver annullato la processione, continuo a pensare che sia la decisione giusta. Prima di tutto bisogna garantire la sicurezza della casse. Non c’era certezza di uscire e che non venisse a piovere subito dopo, quindi non ci siamo sentiti di procedere”.
Giovanni Varaldo, priore della confraternita del Cristo Risorto, spiega in termini concreti i “rischi” che si assumono lui ed i suoi colleghi: “I priori hanno responsabilità legale e penale. Sono legali rappresentanti delle confraternite e le casse sono beni sottoposti a tutela da parte della Soprintendenza. Noi abbiamo l’autorizzazione a uscire per la processione del Venerdì Santo. Ma dovessimo portarle solo da una chiesa a un’altra, ad esempio per un’esposizione, dovremmo chiedere diverse autorizzazioni. Se quando siamo in mezzo alla strada dovesse venire a piovere e le casse dovessero rovinarsi (e ricordo che, ad esempio, quella dell’Annunciazione quest’anno compie 300 anni) la Soprintendenza come minimo ci farebbe una diffida penale. Insomma, è un rischio. In questo momento c’è vento e noi dobbiamo stare fuori fino a mezzanotte. Bisogna ragionare in prospettiva”.
Sonia Pedalino, priore di Nostra Signora di Castello, analizza la proposta di recuperare la processione già il prossimo anno: “E’ una proposta e una speranza, ne parleremo a settembre quando il generale si riunirà per fare il bilancio dell’anno. Allora valuteremo se sarà possibile farla già un altr’anno oppure no. Speriamo, vedremo come fare”.
Ed infine, ecco il punto di vista del direttore editoriale di IVG.it Sandro Chiaramonti: “Le decisioni del priorato sono come le sentenze dei giudici, si rispettano e non si commentano. In effetti a metà pomeriggio è venuta un po’ d’acqua e per la serata c’era forte timore di pioggia. La situazione di cui tenere conto non era quella al momento dell’uscita delle casse, ma quella di molte ore dopo, proiettata fino a mezzanotte. Tanti sono stati contrari alla decisione del priore generale e dei suoi collaboratori, convinti si dovesse fare comunque. A mio giudizio ha avuto ragione il priore, ma so di essere in minoranza”.
E in conclusione, Chiaramonti ha portato a tutti i savonesi il saluto del cardinale Domenico Calcagno, che due giorni fa ha letto l’omelia del papa in San Pietro: “Calcagno è sempre vicino a Savona e invia a tutti i suoi auguri di Pasqua. Aveva anche augurato una buona Processione, ma questa purtroppo non è stata possibile”.