Primo arresto per il titolare di negozi di cannabis light per il decreto sicurezza, ma il giudice lo libera

  • Postato il 12 dicembre 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il titolare di due negozi di cannabis light in provincia di Brescia è stato arrestato dalla Polizia con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio dopo il sequestro di 19 barattoli contenenti circa due chilogrammi di infiorescenze. L’arresto, eseguito ieri su disposizione della Procura di Brescia, è una delle prime applicazioni concrete delle norme introdotte nei mesi scorsi con il decreto sicurezza, che hanno imposto una stretta significativa sulla coltivazione e sulla commercializzazione dei prodotti noti come “cannabis light”. L’indagato era stato messo ai domiciliari.

Secondo l’accusa, le infiorescenze rinvenute nei due punti vendita sarebbero state qualificabili come “marijuana”, formula utilizzata in imputazione senza tuttavia indicare se siano state svolte analisi chimiche utili a verificarne la presenza di principi attivi con effetto drogante. Un punto ritenuto centrale dalla difesa, che sostiene che tali verifiche non siano state eseguite.

Davanti al giudice della direttissima, l’avvocato Niccolò Vecchioni, del Foro di Milano, ha depositato fatture, documenti di trasporto e certificazioni dei fornitori per dimostrare che l’attività dell’uomo, 33 anni, titolare degli store a Sirmione e Desenzano del Garda, si basa esclusivamente sull’acquisto e sulla vendita di infiorescenze prive di contenuto psicotropo, acquistate tramite canali controllati e pienamente legali. La ricostruzione della difesa ha convinto il giudice, che non ha disposto alcuna misura cautelare nonostante la richiesta del pubblico ministero di imporre all’indagato l’obbligo di firma. L’uomo è tornato libero e affronterà a marzo la prima udienza del processo.

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Il Fatto Quotidiano

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