Prima il raid all’ospedale Nasser di Gaza, poi altri due razzi contro giornalisti e sanitari: il nuovo video che smentisce la versione israeliana del “tragico errore”

  • Postato il 28 agosto 2025
  • Mondo
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu lo ha definito “un tragico errore“. Ma un nuovo video diffuso in esclusiva dalla Cnn sull’attacco a giornalisti e soccorritori impegnati nel proprio lavoro all’ospedale Nasser di Khan Yunis mostra quella che appare come un’esecuzione a distanza. Dopo le prime immagini circolate, il tema dell’uccisione volontaria di 22 persone innocenti era già emerso: l’attacco è stato condotto con la tecnica del double tap, un bombardamento dello stesso obiettivo a distanza di pochi minuti con lo scopo di mietere più vittime possibili tra coloro che accorrono sul luogo del raid. Il filmato analizzato dalla tv americana fornisce altri particolari: non sono stati due, ma ben tre i proiettili sparati contro la struttura, munizioni provenienti da carri armati che sono andate a colpire il punto delle scale dell’ospedale dove giornalisti e sanitari erano impegnati nel proprio lavoro.

LA RICOSTRUZIONE – Il primo raid israeliano sull’ospedale Nasser avviene poco dopo le 10 del mattino del 25 agosto. Un proiettile presumibilmente sparato da un carro armato colpisce il balcone della struttura uccidendo un cameraman Reuters e altre persone. Ma è ciò che avviene pochi minuti dopo, nove per l’esattezza, a far pensare che l’obiettivo fosse quello di colpire i soccorsi e i media accorsi sul posto. Il video analizzato da Cnn mostra che non uno, ma ben due proiettili, presumibilmente sparati da tank israeliani, sono stati scagliati sullo stesso obiettivo, contro lo stesso balcone che, in quel momento, era già pieno di persone intente ad offrire il proprio aiuto ai feriti.

Gli esperti di armamenti e balistica sentiti da Cnn sembrano non avere dubbi: i due proiettili sparati nove minuti dopo il primo attacco provengono probabilmente da cannoni da carro armato “multiuso”, come l’israeliano M339. “L’impatto di due proiettili quasi nello stesso momento suggerisce che due carri armati potrebbero aver sparato simultaneamente sul bersaglio – ha spiegato N.R. Jenzen-Jones, direttore dell’Armament Research Services, a Cnn – Questo suggerisce che si tratta di un attacco coordinato e non un singolo veicolo che spara a un ‘bersaglio di opportunità’. I cannoni dei carri armati moderni, supportati dai sensori e dai sistemi dei carri armati moderni, sono molto precisi“.

Non è forse un caso, quindi, che, come mostra un’immagine satellitare scattata da Planet Labs il 22 agosto, una dozzina di veicoli da combattimento, inclusi carri armati, fossero fermi in una base delle Idf a circa due chilometri a nord-est del luogo dell’attacco.

IL BALCONE – Non solo il double tap, ci sono anche altri elementi raccolti dalla tv americana che fanno propendere per l’attacco volontario. Ad esempio il fatto che quel balcone, come emerge dalle immagini postate sui social dalle stesse vittime dell’attacco, venisse usato spesso come punto d’osservazione per girare immagini dall’alto su Khan Yunis. Il balcone e le scale colpite al quarto piano sono stati spesso luogo di dirette trasmesse da Reuters, Associated Press e altri media. Inoltre, era noto che i giornalisti vi si recassero perché quello era uno dei pochi luoghi della città dove si poteva captare il segnale per gli smartphone che permetteva di caricare il materiale video online e sulle piattaforme.

LE VERSIONI D’ISRAELE – Con colpi di tale precisione appare difficile credere alla versione del “tragico incidente” sostenuta da Netanyahu. Prima di essa, però, nelle ore immediatamente successive al raid le Idf sostenevano di non essere responsabili di alcun attacco diretto all’ospedale e, di conseguenza, non motivava l’azione con l’uccisione di membri legati a Hamas.

Il giorno successivo all’attacco, quando i media e l’opinione internazionale catalogavano quello di Israele come l’ennesimo crimine di guerra commesso dall’inizio della campagna militare a Gaza, le Forze di Difesa israeliane (Idf) hanno difeso l’azione sostenendo che sei “terroristi” erano stati uccisi nell’attacco che mirava a una “telecamera posizionata da Hamas“.

Martedì, le Forze di Difesa israeliane hanno poi pubblicato un resoconto aggiornato, affermando che “sembra” che una brigata israeliana “abbia identificato una telecamera posizionata da Hamas nella zona dell’ospedale Nasser utilizzata per osservare l’attività delle truppe dell’Idf, al fine di dirigere attività terroristiche contro di loro”. In questa dichiarazione, però, non si spiega il motivo della strategia del double tap, dato che già il primo attacco avrebbe messo fuori uso un eventuale dispositivo nemico piazzato sul balcone. Dispositivo che, come mostrano altri video diffusi da Cnn, non era presente. Inoltre, precisala tv americana, nessuna prova è stata fornita sul fatto che le telecamere presenti sul luogo dell’attacco appartenessero al partito armato palestinese.

Un funzionario della sicurezza israeliano a conoscenza dell’inchiesta iniziale sugli attacchi ha dichiarato a Cnn che le Forze di Difesa israeliane hanno ricevuto l’autorizzazione a colpire la telecamera in questione con un drone. Le Idf hanno invece sparato due colpi di carro armato, ha poi aggiunto: il primo contro la telecamera e il secondo contro le forze di soccorso. “Questo commento – precisa Cnn – è l’unica ammissione da parte di un funzionario israeliano di aver preso di mira intenzionalmente i primi soccorritori giunti sulla scena dopo l’attacco iniziale”.

L'articolo Prima il raid all’ospedale Nasser di Gaza, poi altri due razzi contro giornalisti e sanitari: il nuovo video che smentisce la versione israeliana del “tragico errore” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti