Priamar, Ferraro: “Giochiamo per il bersaglio grosso in un campionato dal livello molto alto”

  • Postato il 20 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico luglio 2025

Savona. Un ritorno di fuoco per mister Davide Ferraro che ritrova la Priamar dopo l’esperienza da collaboratore di Alessio Bresci culminata con la vittoria dei playoff di categoria. Questa volta sarà il primo allenatore.

Nei rossoblù c’è la voglia di fare un campionato di alto profilo o per puntare, come dice il tecnico, al “bersaglio grosso“.

Mister, com’è nata la possibilità di tornare alla Priamar e come si sta sviluppando in queste settimane di formazione della rosa?

La situazione Priamar è nata grazie al direttore sportivo. Non è stato ovviamente un salto nel vuoto quanto piuttosto un “ritorno alle origini”. Immediatamente dopo la fine della scorsa stagione ha cominciato a lavorare alacremente per quella nuova: è bastata qualche chiacchiera per capire la sua voglia di fare bene e la piena unità d’intenti. Accettare è stato facile. Gli sviluppi portano ad una rosa costruita mantenendo lo zoccolo duro dell’anno scorso, un gruppo forte e che ha fatto un percorso importante, con qualche acquisto mirato. Le discriminanti sono state chiaramente le nostre esigenze ma soprattutto l’aspetto umano.

Che ambiente hai ritrovato? A livello di società e i primi colloqui con i giocatori

Fin dai primi dialoghi con giocatori e società c’è stata subito grande alchimia. Il gruppo squadra è un gruppo di ragazzi e uomini molto intelligenti che ci hanno accolto da subito con grande voglia e disponibilità. A colpire me, Diego e Vittorio, è stato indubbiamente il trovare un ambiente competitivo e con la giusta voglia di rivalsa dopo la delusione dell’anno passato. Grande merito di tutto ciò è sicuramente dei ragazzi, ma anche nuovamente del direttore Graziano.

Come state lavorando per formare la rosa della prossima stagione? Su quali caratteristiche vorrai impostare la tua squadra?

Inutile dire che la rosa è stata costruita ricercando prima di tutto la mentalità e il valore umano, come detto anche in precedenza. Quindi persone e uomini che come intento comune abbiano quello di lavorare solertemente, provando a raggiungere dei risultati attraverso un buon gioco. Dico “è stata” perché di base la nostra rosa è già completa da qualche giorno. Con il direttore rimaniamo attenti nel caso dovessero crearsi le condizioni per qualche colpo che alzi ulteriormente il livello tecnico, visto anche il mercato delle avversarie. Ma al momento crediamo che tra chi era già qui e chi è arrivato ci sia già ciò che serve per fare molto bene.

Che motivazioni hai per questa nuova sfida? Quanta voglia di riscatto c’è per ripartire dall’esperienza conclusa con la Spotornese mesi fa?

Possiamo dire che le motivazioni siano varie e altissime. In tutti questi mesi fuori dal rettangolo verde io, Diego e Vittorio siamo rimasti sempre connessi a lavorare per quando sarebbe arrivata una nuova opportunità. Si può solo immaginare la voglia di ripartire e di riscatto, che già di per sé rappresenta la principale motivazione per intraprendere la nuova stagione.

Come giudichi il campionato e secondo te quali sono le squadre più forti?

Tanti denigrano questo campionato ma io credo che il livello del campionato quest’anno sarà molto alto. Non voglio esagerare nel dire che chiamarla Seconda Categoria sia riduttivo, ma guardando agli acquisti di alcune squadre e ad alcuni giocatori già presenti nelle varie rose, si leggono molti nomi che avrebbero mercato in categorie superiori. A mio avviso ci sono alcune squadre più attrezzate che al momento partono favorite, prima tra tutte la Nolese degli amici e colleghi Pietro Saccone e Luca Maretti. L’acquisto di Scalia è stato altisonante ma personalmente credo che proprio con il mister ed il suo staff la società abbia fatto veramente il migliore acquisto. Poi ovviamente il Sassello, che aveva già un impianto solido impreziosito dall’acquisto di Rebagliati. Ma credo che anche altre società potranno sorprendere e dire la propria. Penso alla Rocchettese del grande direttore Simone Ferrero, piuttosto che alla Spotornese, al Pallare, al Plodio, senza escludere a priori Vadese e Letimbro, che in caso di iscrizione sono sicuro sarebbero in grado di costruire rose importanti, specialmente la prima.

Che ruolo dovrà recitare la Priamar in questo campionato?

Non ci vogliamo nascondere: l’obiettivo deve essere quello di giocarsela con tutti e per il bersaglio grosso. Come detto il campionato sarà difficilissimo ma noi crediamo fortemente nel gruppo di giocatori che abbiamo e nei loro valori. Insieme affronteremo una stagione in cui attraverso il lavoro vogliamo arrivare a dei risultati. Questo dipenderà solo da noi e dalla fame che metteremo ogni giorno sul campo. L’identità deve essere quella di chi ha già conosciuto la sconfitta ed ora vuole raggiungere l’obiettivo. Non penso esista alternativa.

Autore
Il Vostro Giornale

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