Pressione alta: i 5 alimenti che possono aiutare a tenerla sotto controllo
- Postato il 14 settembre 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa una persona adulta su tre soffre di ipertensione. La pressione alta, spesso definita “killer silenzioso”, non dà sintomi evidenti ma aumenta il rischio di infarto, ictus e insufficienza renale. Per questo i medici insistono sulla prevenzione: controlli regolari, stile di vita equilibrato e un’alimentazione attenta possono fare la differenza.
Oggi la ricerca scientifica conferma che alcune scelte a tavola contribuiscono ad abbassare i valori della pressione arteriosa o a mantenerli nella norma. Non si tratta di cibi “miracolosi”, ma di alimenti che, inseriti in un regime alimentare sano, hanno effetti positivi grazie alla loro composizione nutrizionale.
Il ruolo della dieta nel controllo della pressione
La pressione arteriosa è influenzata da numerosi fattori: predisposizione genetica, età, stress, fumo, sedentarietà. Tra questi, l’alimentazione occupa un posto centrale. Troppo sale, zuccheri e grassi saturi tendono ad alzare i valori, mentre frutta, verdura, legumi e pesce contribuiscono ad abbassarli.
Il modello alimentare considerato più efficace contro l’ipertensione è la cosiddetta dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), sviluppata negli Stati Uniti e oggi ampiamente studiata. Si basa su un elevato consumo di vegetali, cereali integrali e fonti di proteine magre. In questa cornice, alcuni alimenti si distinguono per la loro capacità di influire in maniera diretta sui valori pressori.
Barbabietole rosse: un alleato naturale
Le barbabietole rosse sono ricche di nitrati inorganici, sostanze che nell’organismo si trasformano in ossido nitrico, una molecola in grado di dilatare i vasi sanguigni e facilitare la circolazione. Diversi studi, tra cui una ricerca pubblicata sul Hypertension Journal, hanno dimostrato che il consumo regolare di succo di barbabietola può ridurre in maniera significativa la pressione arteriosa, soprattutto in chi soffre di ipertensione lieve.
Integrare le barbabietole nella dieta è semplice: possono essere consumate crude in insalata, cotte al forno o centrifugate per preparare bevande ricche di nutrienti.
Frutta secca: piccole dosi, grandi benefici

Noci, mandorle, nocciole e pistacchi non sono solo uno snack gustoso, ma anche un concentrato di acidi grassi insaturi, fibre e minerali come magnesio e potassio, fondamentali per la salute cardiovascolare.
Una revisione di studi pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition ha evidenziato che il consumo regolare e moderato di frutta secca è associato a valori pressori più bassi e a una riduzione del rischio di malattie cardiache. È importante, però, consumarla al naturale, senza sale aggiunto, per non annullare i benefici.
Legumi: proteine vegetali che fanno bene al cuore
Fagioli, ceci, lenticchie e piselli rappresentano una fonte eccellente di proteine vegetali, fibre e micronutrienti. La presenza di potassio aiuta a contrastare l’effetto del sodio, uno dei principali responsabili dell’innalzamento della pressione.
Secondo uno studio pubblicato su Clinical Nutrition, una dieta che include regolarmente legumi è in grado di abbassare la pressione sistolica (la cosiddetta “massima”) e migliorare il profilo lipidico, contribuendo così a proteggere cuore e arterie.
Verdure a foglia verde: ricche di potassio e nitrati
Spinaci, cavolo riccio, bietole e lattuga romana contengono elevate quantità di potassio e nitrati, due elementi chiave per la salute del sistema cardiovascolare. Il potassio, in particolare, regola l’equilibrio dei liquidi e aiuta i reni a eliminare l’eccesso di sodio.
Uno studio condotto dall’Università di Cambridge ha dimostrato che un maggiore consumo di verdure a foglia verde è associato a valori di pressione più bassi e a un minore rischio di ipertensione cronica.
Pesce azzurro: gli omega-3 che proteggono il cuore
Sgombro, sardine, alici e salmone non dovrebbero mancare in una dieta per chi vuole tenere sotto controllo la pressione. Ricchi di acidi grassi omega-3, questi pesci aiutano a ridurre l’infiammazione e a migliorare l’elasticità dei vasi sanguigni.
Un’analisi pubblicata su Journal of the American Heart Association ha confermato che il consumo regolare di pesce ricco di omega-3 contribuisce a ridurre la pressione arteriosa, in particolare nei soggetti con ipertensione già diagnosticata.
Sale e pressione: attenzione al grande nemico
Se alcuni alimenti abbassano la pressione, ce ne sono altri che la innalzano. Il principale è il sale: l’eccesso di sodio porta a ritenzione idrica e a un aumento del volume sanguigno, con conseguente innalzamento della pressione arteriosa.
Le linee guida internazionali consigliano di non superare i 5 grammi di sale al giorno, pari a circa un cucchiaino. Un obiettivo che sembra semplice, ma che richiede attenzione, perché gran parte del sodio che assumiamo proviene da cibi confezionati e non solo da quello che aggiungiamo a tavola.
Lo stile di vita fa la differenza
Oltre alla dieta, altri fattori incidono direttamente sulla pressione. L’attività fisica regolare, la riduzione dello stress, l’abolizione del fumo e un consumo moderato di alcol contribuiscono a mantenere i valori nella norma. Anche il sonno gioca un ruolo importante: dormire poco o male è associato a un maggior rischio di ipertensione.
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