Pressing dell'Italia su Teheran per la liberazione di Cecilia Sala
- Postato il 3 gennaio 2025
- Di Agi.it
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Pressing dell'Italia su Teheran per la liberazione di Cecilia Sala
AGI - Prosegue il pressing delle autorità italiane per ottenere la scarcerazione di Cecilia Sala, detenuta nel carcere di Evin a Teheran dopo essere stata arrestata il 19 dicembre nella capitale iraniana. L'ambasciatrice d'Italia nella Repubblica islamica, Paola Amadei, è stata convocata stamane al ministero degli Esteri. Un'occasione per formalizzare le richieste già avanzate ieri dal ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, al loro ambasciatore.
A preoccupare sono le notizie sullo stato di detenzione della giornalista: una cella piccolissima sempre illuminata, niente materasso né maschera per gli occhi. Roma ha chiesto che Teheran garantisca condizioni rispettose dei diritti umani alla Sala e piena assistenza consolare, oltre al fatto che venga assicurata la consegna dei generi di conforto che finora le sono stati negati. "Vedremo cosa diranno gli iraniani ma noi non possiamo accettare che ci sia una condizione di detenzione di Cecilia Sala che non sia rispettosa dei diritti della persona e per questo torniamo a chiederne l'immediata liberazione", ha rimarcato Tajani
Ieri è stato quindi convocato un vertice d'urgenza a Palazzo Chigi al termine del quale la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha telefonato al padre della ventinovenne e ricevuto la madre Elisabetta Vernoni.
"L'ambasciatrice ha chiesto una seconda visita consolare e Cecilia Sala ha avuto più di una volta la possibilità di fare chiamate alla famiglia, ma questo non è sufficiente, serve che in cella vengano rispettati i suoi diritti, come un letto e la possibilità di leggere", ha aggiunto il titolare della Farnesina, ricordando che alla giornalista sono stati perfino tolti gli occhiali
Il vicepremier ha auspicato "tempi non lunghi" per la scarcerazione della Sala. “Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere. La presidenza del Consiglio, il ministero degli Esteri e l'intelligence, tutti stiamo lavorando 24 ore su 24 per riportare Cecilia a casa", ha assicurato Tajani.
Quanto ai legami con il caso di Mohammad Abedini, il 38enne iraniano arrestato il 16 dicembre a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti, “spetta alla magistratura decidere se concedere o meno gli arresti domiciliari a questo cittadino svizzero-iraniano che è stato arrestato su mandato internazionale. L'ultima parola spetta ai magistrati e non al governo”, ha osservato Tajani in ogni caso il ministro delle Giustizia Nordio, “sta seguendo con grande attenzione, con i poteri che lui ha, tutta la vicenda”.
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