Presentato a Genova il rapporto Civita, i creativi bocciano l’intelligenza artificiale

  • Postato il 29 ottobre 2025
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Generico ottobre 2025

Genova. Ha fatto tappa oggi a Genova il tour di presentazione del 15esimo rapporto Next Gen AI. Opportunità e lati oscuri dell’intelligenza artificiale nel mondo culturale e creativo, realizzato dall’associazione Civita, realtà che opera da oltre 35 anni nel mondo della cultura e si propone come laboratorio e incubatore di progetti per valorizzare il patrimonio culturale italiano.

All’evento, realizzato in collaborazione con la Fondazione Edoardo Garrone, hanno partecipato autorevoli rappresentanti del mondo delle istituzioni, delle aziende e della ricerca che, prendendo spunto dal rapporto, hanno discusso su sfide e prospettive dell’IA. In particolare, sono intervenuti Marco Bucci, presidente Regione Liguria, Silvia Salis, sindaca di Genova, Beppe Costa, presidente di Costa Edutainment S.p.A., Nicola Maccanico, vicepresidente di Civita, Simonetta Giordani, segretario generale di Civita, Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale di Genova, Guido Boella, vicedirettore per le tematiche AI e per i rapporti con le aziende dell’Università di Torino e co-fondatore di Sipeia, Marina Geymonat, head of AI Laboratory di Leonardo Labs, Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Iit di Genova.

Secondo il rapporto, i creativi bocciano l’intelligenza artificiale. Solo il 15% crede che avrà un’influenza positiva nel mondo della musica, il 27% la promuove nel mondo del cinema ma solo il 15% nei libri e il 12% nelle opere teatrali mentre paura e tristezza sono le prime emozioni associate all’AI. Chi utilizza in maniera più intensa l’AI esprime un giudizio migliore.

I giovani hanno una percezione positiva ma con attenzione. Il 62% pensa che avrà un’influenza positiva nella gestione dei trasporti e degli spostamenti, il 57% nella cura della salute mentre per il 39% avrà un’influenza negativa nelle relazioni interpersonali. Sorpresa, paura e speranza sono le principali emozioni abbinate all’AI. Meno del 10% del campione però sostiene di averne una conoscenza approfondita. Il 70% dei giovani ritiene che le Istituzioni nazionali dovrebbero muoversi sulla scia degli organismi internazionali per garantire un quadro normativo uniforme dell’AI nei diversi Paesi.

La pubblicazione, edita da Marsilio Editori e resa possibile grazie al sostegno di IGT e SIAE-Società Italiana Autori Editori e alla collaborazione con l’Istituto di ricerca SWG, contiene un’indagine condotta su 4.700 creativi iscritti alla SIAE e su un campione rappresentativo di 1.500 giovani fra i 18 e i 34 anni e punta ad analizzare una delle sfide più rilevanti e controverse del nostro tempo: l’ascesa dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) nel contesto delle Industrie creative e delle Istituzioni culturali.

“Sul fronte delle nuove tecnologie, Genova ha sempre dato un contributo importante, anche in passato – ha spiegato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci – non dimentichiamo che il primo browser italiano per navigare su Internet è nato proprio qui, nella nostra città, da sempre punto di riferimento per l’innovazione. Già nell’800, ad esempio, Cavour aveva deciso di spostare la sede della Marina Militare alla Spezia, concentrando a Genova l’alta tecnologia, che al tempo coincideva con la siderurgia, la realizzazione dei grandi motori per le navi e dei treni. Oggi, nel momento in cui la sfida è quella dell’Intelligenza artificiale, vogliamo tornare a essere protagonisti: per questo abbiamo candidato Genova come sede di una delle gigafactory europee dedicate all’IA. È però necessario non dimenticare che l’Intelligenza artificiale non può mai essere un fine in sé, ma deve sempre essere un mezzo, potentissimo, per raggiungere un obiettivo, e l’obiettivo prioritario per noi è il miglioramento della qualità di vita. Se questi mezzi diventano l’obiettivo ultimo si commette un grave errore”.

Quella dell’intelligenza artificiale è una sfida del presente e del futuro. Il cambiamento trasmette speranza alle nuove generazioni ma può fare paura a chi non è più giovane. Noi possiamo decidere se stare all’interno del cambiamento, gestirlo e governarlo, oppure subirlo. Il cambiamento avviene anche senza il nostro permesso, è nella storia dell’umanità: possiamo scegliere se farne parte o se esserne travolti. E noi vogliamo farne parte. L’IA può rappresentare un’opportunità anche per la pubblica amministrazione, per ottimizzare costi e processi, in un contesto di grande scarsità di risorse. La notizia dei 14 mila esuberi da parte di Amazon deve farci riflettere: la maggior parte non ha riguardato la forza lavoro, ma i dirigenti. In questo momento l’IA è utilizzata per ottimizzare i processi nelle grandi aziende, dobbiamo conoscere i paradigmi per usarli a nostro vantaggio. – ha affermato la sindaco di Genova Silvia Salis – E’ chiaro che ci sono anche dei rischi: impatterà sui modelli di lavoro e su quelli professionali, è qualcosa che sta succedendo e non lo fermeremo. Anche nell’ambiente culturale l’IA esiste e bisogna saperla usare, ma deve essere sempre l’umano a dare gli input. Nella cultura e in tanti altri ambiti della vita ci sono elementi umani insostituibili: l’empatia e la capacità relazionale non potranno mai essere rimpiazzate dall’IA, per tutto il resto dobbiamo fare in modo di gestire noi il processo per non farci gestire dal processo. Trovo assurdo il dibattito su come fermare l’IA, perché ci viviamo dentro. Prima ce ne renderemo conto, prima potremo capire come usarla a favore nostro e della collettività”.

“La cultura umanistica oggi deve interagire con quella scientifico-tecnologica per creare valore e per evitare che l’una possa danneggiare l’altra. Si tratta di mondi che per anni si sono mossi su binari paralleli, ma che oggi sono chiamati a cooperare perché non c’è umanista che può avere successo senza la tecnologia che è alla base dell’evoluzione dei nuovi contenuti. Per l’associazione Civita questo è un rapporto importante che è figlio di una storia legata ad una relazione con l’innovazione”, ha affermato il vicepresidente Nicola Maccanico.

“Bisogna progettare in modo condiviso, in una logica di open innovation: è quello che l’associazione Civita fa ogni giorno. Puntiamo molto sulle aziende, perché sono in prima linea nell’innovazione, e sul loro rapporto con il mondo culturale e creativo – ha dichiarato Simonetta Giordani, segretaria generale dell’associazione Civita – Dobbiamo rapidamente mettere a terra attività comuni per individuare soluzioni operative: concretezza e rapidità sono molto importanti. Dall’indagine quantitativa contenuta nel XV rapporto, che rappresenta sempre la base dei nostri rapporti, è emerso che i ragazzi, in generale, hanno un atteggiamento più positivo: ritengono che l’intelligenza artificiale possa liberare l’umanità da compiti faticosi e gravosi, e quindi rappresenti un’opportunità”

“Vorrei ringraziare l’associazione Civita per aver scelto l’Acquario di Genova, che è partner e sostenitore di Civita da oltre vent’anni, per la presentazione di questo rapporto davvero interessante e molto, molto attuale sotto mille aspetti. Un rapporto che guarda al futuro, in particolare a quello del mondo della cultura, che, a mio avviso, sarà profondamente rivoluzionato dall’intelligenza artificiale”, così Beppe Costa, presidente di Costa Edutainment.

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Genova24

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