Premio Strega Giovani, menzione speciale studente Crotone
- Postato il 4 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Premio Strega Giovani, menzione speciale studente Crotone
Uno studente del liceo classico Pitagora di Crotone autore della migliore recensione nell’ambito del Premio Strega Giovani
Menzione speciale, al Premio strega giovani, per la miglior recensione a Matteo Lechiara, studente della terza C del Liceo classico Pitagora di Crotone. Oggetto del suo lavoro il libro “Ricordi di suoni e di luci”, edito da Manni, di Renato Martinoni.
IL PERCORSO
Nei mesi precedenti, dieci studenti dell’istituto crotonese erano stati selezionati per far parte della giuria del Premio Strega Giovani, promosso dalla Fondazione Bellonci e da Strega Alberti Benevento con il sostegno della Camera di commercio di Roma e in collaborazione con BperR. Un percorso di promozione della lettura della narrativa italiana contemporanea e della scrittura, fortemente voluto dalla dirigente scolastica Natascia Senatore e coordinato dalla professoressa Rossella Frandina, che ha appassionato i giovani giurati del Pitagora.
IL PREMIO STREGA GIOVANI
È stato Andrea Bajani, con il romanzo “L’anniversario” (Feltrinelli), a vincere il Premio Strega Giovani 2025. Con 97 preferenze su un totale di 595 voti espressi, è stato il libro più votato da una giuria di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni provenienti da oltre 100 scuole secondarie di secondo grado distribuite in Italia e all’estero. Il vincitore della dodicesima edizione del Premio è stato annunciato al Teatro comunale di Cardito, nel corso di un evento condotto da Loredana Lipperini, con il patrocinio della Camera dei deputati e del Comune di Cardito. Sempre nel corso della stessa manifestazione, l’annuncio del conferimento della menzione speciale a Matteo Lechiara.
LA RECENSIONE PER IL PREMIO STREGA
“Ricordi di suoni e di luci”, scrive Lechiara, «è un viaggio dentro una mente che sogna, soffre, ama. E si rompe. Non è un romanzo leggero. È una storia che ti entra dentro, ti mette a disagio, ti fa riflettere su quanto siamo soli – e su quanto, a volte, la poesia sia l’unico modo per restare vivi. Il protagonista è Cloche, un poeta randagio, un uomo che vive ai margini, che tutti guardano con sospetto o con pena. Ma più lo segui, più capisci che è molto di più. Cloche è uno che sente troppo: troppo amore, troppo dolore, troppa rabbia. Uno che grida: «Viva la poesia!» mentre il mondo urla «Viva la guerra!».
LO STRAMBO
Sembra fuori di testa, ma in realtà è uno dei pochi ad avere ancora un’anima. Gira l’Europa, in un tempo in cui tutto sta per esplodere: la prima guerra mondiale incombe e mentre tutti si preparano a combattere, lui cerca solo pace». Lo strambo, il vagabondo, il matto di cui si narra in questo romanzo è Dino Campana, uno dei più grandi poeti del Novecento italiano
TEMA ATTUALE
Una figura attualissima come il tema del romanzo. «Dalla Palestina all’Ucraina – ribadisce Lechiara – vediamo ancora uomini mandati a morire, città rase al suolo, civili che fuggono, bambini che crescono sotto le bombe. Cloche, che già nel 1915 urlava “Abbasso la guerra!”, oggi griderebbe ancora più forte. Ma anche oggi, probabilmente, nessuno lo ascolterebbe».
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