Premio Sila ’49: annunciata la cinquina 2025

  • Postato il 19 maggio 2025
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Premio Sila ’49: annunciata la cinquina 2025

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Premio Sila ’49: la letteratura che interroga il presente. Annunciata la cinquina 2025. Il Premio alla Carriera va a Nadia Fusini.


COSENZA – Il Premio Sila ’49 entra nel vivo della sua tredicesima edizione con l’annuncio della cinquina finalista e l’assegnazione del prestigioso Premio alla Carriera. Nella libreria Mondadori di Cosenza, il presidente della Fondazione Premio Sila, Enzo Paolini, e la direttrice Gemma Cestari hanno svelato i nomi dei cinque romanzi in corsa per il riconoscimento che da anni coniuga letteratura, impegno civile e sguardo critico sul nostro tempo.

Premio Sila ’49: la cinquina 2025

I finalisti, scelti da un attento comitato di lettori e lettrici, compongono un mosaico narrativo che attraversa memorie familiari, ricostruzioni intime, interrogativi morali e tensioni storiche. In ordine alfabetico per autore:

  • “Tangerinn (Edizioni e/o)” di Emanuela Anechoum: un esordio che incrocia identità diasporiche e radici mediterranee, mettendo in scena un racconto femminile potente e perturbante;
  • “I titoli di coda di una vita insieme” (Einaudi) di Diego De Silva: una riflessione amara e ironica sull’amore che invecchia, sulle relazioni che si sfilacciano e sulle resistenze emotive di una generazione sospesa;
  • “Lo splendore – L’infanzia di Hans” (Laurana) di Pier Paolo Di Mino: un’opera lirica e visionaria che ripercorre, attraverso lo sguardo infantile, le ferite dell’Europa novecentesca. Un romanzo di formazione dal forte impatto simbolico;
  • “I giorni di Vetro” (Einaudi) di Nicoletta Verna: un libro che esplora la fragilità dell’identità e la stratificazione della memoria, con una scrittura tagliente e delicata al tempo stesso;
  • “Settembre nero” (La nave di Teseo) di Sandro Veronesi: l’autore si misura con la cronaca e la storia, raccontando con la sua consueta intensità il trauma globale dell’11 settembre attraverso le lenti del vissuto personale.

Cinque romanzi, cinque traiettorie, cinque modi diversi di attraversare la contemporaneità

Cinque romanzi, cinque traiettorie, cinque modi diversi di attraversare la contemporaneità con strumenti affilati, raffinati, a tratti brutali. Romanzi diversi per stile, ma accomunati da una profonda tensione etica ed estetica. «Desidero evidenziare che la cinquina finalista di quest’anno, selezionata grazie all’impegno e alla dedizione del comitato dei lettori, rappresenta un livello straordinario di eccellenza letteraria e pregio artistico», ha dichiarato presidente della Fondazione Premio Sila, l’avvocato Enzo Paolini.

Nadia Fusini: una vita per la letteratura

L’omaggio alla carriera va a Nadia Fusini, figura cardine della cultura italiana, acuta interprete di Virginia Woolf, Shakespeare e delle grandi voci della modernità. Critica, narratrice, traduttrice, docente: Fusini è un riferimento imprescindibile per chiunque oggi interroghi i nodi dell’identità, del femminile e della rappresentazione. Riceverà il riconoscimento durante la cerimonia conclusiva del Premio. Inoltre, sarà protagonista il 7 giugno a Palazzo Arnone della lectio magistralis “Shakespeare e Cervantes: la letteratura, il teatro e il sogno…”. Un evento che si preannuncia illuminante, in perfetta sintonia con lo spirito del Premio Sila: dare voce alla complessità, accendere pensiero critico.

Arte, territorio, visione

A suggellare l’immagine di questa edizione, il manifesto d’autore firmato da Rä Di Martino: “Kant Can’t (The Hand 2025)”. Una mano che racchiude un cosmonauta, simbolo enigmatico e poetico di un’umanità in cerca di senso e orientamento. «All’inizio mi ha spiazzato», ha ammesso Paolini, «ma poi mi ha conquistato: è un’opera che costringe a pensare. E questo è lo scopo del Premio».

La direttrice Cestari ha ringraziato i librai e il comitato dei lettori, sempre più coinvolti, segnalando «una crescita di partecipazione che dimostra quanto la città senta proprio questo appuntamento». Infine, ha annunciato che la giuria è al lavoro: «Annunceremo i vincitori della sezione Letteratura e della sezione Economia e Società all’inizio della prossima settimana».

Premio Sila 2025: un riconoscimento che abita il presente

Dal 6 all’8 giugno, Cosenza e Camigliatello Silano ospiteranno il gran finale. Tra eventi pubblici, incontri con gli autori, confronti sull’attualità e riflessioni sul futuro, il Premio Sila si conferma un laboratorio civile oltre che letterario e rilancia la sua sfida: fare della cultura un atto necessario, e non accessorio. In un Paese spesso distratto, il Premio Sila ’49 continua a ricordarci che la letteratura può ancora essere, come scriveva Elsa Morante, «un mezzo per guarire dalla stupidità».

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