PPI h24 ad Albenga, Pastorino (Linea Condivisa): “Non servono rattoppi, ma una programmazione seria”
- Postato il 11 settembre 2025
- Politica
- Di Il Vostro Giornale
- 3 Visualizzazioni


Albenga. “Non servono rattoppi, ma una programmazione seria. Ciò che invece sta accadendo non è accettabile”, lo dichiara Gianni Pastorino, capogruppo della lista “Andrea Orlando Presidente” in Consiglio regionale e rappresentante di Linea Condivisa in relazione alla situazione del PPI di Albenga.
“È sotto gli occhi di tutti, – ha proseguito, – manca una programmazione sanitaria vera. La Regione continua con i voltafaccia, cambiando idea a seconda delle pressioni e delle lamentele dei territori. Lo abbiamo visto sugli annunci della direzione del San Martino sugli altri ospedali, sulla riorganizzazione delle Asl. È sempre lo stesso copione: nessuna visione complessiva, solo risposte estemporanee”.
“La mancanza di programmazione sanitaria pesa sulle cittadine, sui cittadini e sul personale. Se ci fosse stata una pianificazione seria, oggi la popolazione avrebbe una migliore copertura dei servizi. Invece la politica delle toppe produce un solo risultato: indebolire i pronto soccorso della provincia, già carenti di personale ma che riescono comunque a reggere grazie alla professionalità e all’intelligenza di chi ci lavora e li dirige”.
“La verità che non viene detta dal presidente Bucci e dall’assessore Nicolò è che non si assume personale. E quindi l’attività dei PPI, cioè i Punto di Primo Intervento, ricade sullo stesso personale che già svolge altre funzioni, a meno che non si ricorra alle cooperative. Ma in questo caso si apre un altro problema: costi più alti e servizi che, spesso, non garantiscono la stessa qualità del pubblico. Questi sono veri e propri rattoppi, ma manca il coraggio di ammetterlo”.
“Il nodo di fondo resta il rapporto tra Albenga e Pietra Ligure: il Santa Corona è una struttura importante ma lasciata in difficoltà. Bisognerebbe ripensarne il rapporto con l’ospedale di Albenga, invece di inseguire le urla dei territori con misure improvvisate che alla fine scaricano tutto sulle spalle del personale sanitario. Così si rischia di spacciare per conquiste soluzioni che al territorio servono poco, e chi conosce davvero la sanità questo lo sa. Dispiace che non lo sappia la politica, soprattutto quella del centrodestra”.