Pozzecco in lacrime per Polonara: “Soffro per lui, fa parte della famiglia. Quando risponde, vinciamo”

La certezza della qualificazione prima di scendere in campo, il 13-0 iniziale in favore della Spagna, la rimonta e una vittoria importantissima per alzare l’autostima più che per la classifica. L’Italbasket batte la Spagna agli Europei e contro il Cipro giocherà per il primo posto nel girone. 67-63 il finale in favore della selezione italiana, trascinata da Diouf e Niang. Al termine del match, felicità, soddisfazione ed emozione per Gianmarco Pozzecco, commissario tecnico dell’Italia che prima di analizzare la partita è scoppiato in lacrime parlando di Achille Polonara, che avrebbe fatto del gruppo se – in primavera – non fosse stato costretto allo stop per curare una grave forma di leucemia.

“Penso spesso ad Achille (Polonara) e Tonno (Tonut), che fanno parte della famiglia. Non me ne vorrà il mio amico Tonno, ma chiaramente per Achille soffriamo ancora di più perché, oltre a non essere qui, è in un ospedale a Valencia“, ha dichiarato Pozzecco con le lacrime agli occhi. Poi il CT ha raccontato un aneddoto proprio su Polonara: “Il primo giorno in spogliatoio l’abbiamo chiamato per salutarlo prima della partita: lui aveva il cellulare in silenzioso e non ha risposto, e abbiamo perso la partita. Poi dalla Georgia ha risposto sempre: con lui al telefono siamo tre su tre. Quindi per favore rispondi sempre al telefono”.

Pozzecco ha poi analizzato il match da un punto di vista tecnico: “La verità è che siamo partiti 13 a 0 per loro, non abbiamo fatto canestro nei primi sette minuti e questa è una cosa pesante. Non segnare per sette minuti ti può uccidere, ti può veramente tagliare le gambe definitivamente. Ma questi ragazzi non mollano e siamo stati bravi durante il match a trovare sempre diversi protagonisti: Niang ci ha dato tanto nel momento più delicato della partita; sono contento per Gabriele Procida, per lui è stato complesso non giocare tre partite ed entrare oggi, è stato veramente bravo, oltre ad aver messo un canestro a tre punti si è buttato per terra”.

Infine un ultimo elogio al gruppo: “Ma penso che questo sia il merito di quello che hanno costruito questi ragazzi in questi anni: non solo il fatto di accettare, ma di voler bene proprio ai più giovani. I veterani si comportano con loro come se fossero dei genitori, è una cosa bellissima. La nazionale secondo me è la cosa più bella che ti possa capitare: giocare con la maglietta Italia davanti al petto e giocare in questo modo, penso che non ci sia cosa più bella”.

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