Potenza, torna l’incubo dell’acqua con contagocce

  • Postato il 24 agosto 2025
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Potenza, torna l’incubo dell’acqua con contagocce

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Sui messaggi di Acquedotto lucano si legge: «Ripristino serbatoi» e a Potenza la mente ritorna alla crisi del 2024 e all’incubo sull’acqua con il contagocce


POTENZA – Il timore ha cominciato a serpeggiare seriamente quando è arrivato l’sms dell’Acquedotto Lucano, intorno alle 22:30 di venerdì 22 agosto: «L’erogazione idrica potrebbe subire cali di pressione e disservizi, dalle 23 del 22/08 alle 6:30 del 23/08. Centro storico e zone limitrofe».

A preoccupare era soprattutto la motivazione. Non «per un guasto improvviso» ma «per ripristinare il livello dei serbatoi». Così è cominciata anche nell’autunno dell’anno scorso. Il 4 settembre il presidente della Regione, Vito Bardi, firma un decreto che istituisce un’Unità di crisi. Per un mese è un calvario di rubinetti chiusi a singhiozzo. Poi, dal 17 ottobre, l’interruzione interruzione dell’erogazione idrica viene istituzionalizzata in 29 comuni, fra cui Potenza, dalle 18:30 alle 6:30. Dal calvario all’incubo quotidiano.

Lo stillicidio – si fa per dire – va avanti fino a metà dicembre, quando si supera l’emergenza con l’utilizzo dell’acqua del fiume Basento (fino ad allora ritenuta imbevibile) opportunamente analizzata e filtrata. Il presidente Bardi promette che non accadrà più, che le soluzioni temporanee diverranno stabili. Non è ancora accaduto. Ed eccoci al messaggino della scorsa notte.

POTENZA, TORNA L’INCUBO DELL’ACQUA RAZIONATA

E ai primi segnali d’allarme per le strade e sui social. L’acqua è effettivamente stata interrotta nel borgo antico (lamentele da via Vescovado e da altri punti). Su Facebook qualcuno ricorda che «a Laurenzana e Anzi sono già due giorni che l’acqua non c’è», e c’è chi posta la foto di un camion colmo di sacche d’acqua appena arrivato ad Anzi.

La parola d’ordine è «Ricominciamo», fra rabbia, paura e rassegnazione. La rassegnazione a una lotta impari con una questione più grande del singolo cittadino. La paura di trovarsi di nuovo alle prese con vasche occupate dalle scorte d’acqua, gli aumenti maligni dell’acqua minerale al supermercato e la difficoltà di programmare tutto. La rabbia di aver visto passare un anno senza che – in apparenza – sia cambiato alcunché.
Ps: ieri sera, nuovo messaggino di Al. Stesso testo. Ma fino alle 7, non fino alle 6:30.

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