Potenza, ricorso Cavour: la Cassazione moltiplica l’esproprio
- Postato il 18 novembre 2024
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Il Quotidiano del Sud
Potenza, ricorso Cavour: la Cassazione moltiplica l’esproprio
Respinto il ricorso del Consorzio Cavour, la Cassazione moltiplica l’esproprio. Assente il Comune che dovrà accollarsi metà spesa. Bocciate le doglianze il prosieguo del processo dopo il pensionamento dei legali comunali
POTENZA – Il Comune di Potenza e il Consorzio Edilizio Comparto 2 Via Cavour dovranno pagare 181mila euro. Più almeno altri 163mila di interessi e spese varie per un esproprio irregolare nell’area dell’ex Fornace Ierace. Lì dove stanno sorgendo gli ascensori del nuovo collegamento meccanizzato tra il centro storico e via Cavour.
Lo ha deciso la Corte di cassazione respingendo il ricorso presentato dal Consorzio contro la sentenza emessa nel 2018 dalla Corte d’appello di Potenza. Dieci anni dopo l’avvio della causa da parte del proprietario della metà di un piccolo lotto di terreno di appena 2mila metri quadri, che si era visto espropriato, 10 anni prima. Dopo l’offerta di un’indennità di espropriazione di 38 euro a metro quadro. Per un totale di 77mila e rotti.
LA RICHIESTA DI NULLITA’ DELLA SENTENZA IN APPELLO
I legali del consorzio titolare del progetto di riqualificazione complessiva dell’area, già in massima parte realizzato con l’edificazione di un complesso di fabbricati destinati ad abitazioni, attività commerciali e uffici, avevano chiesto, inutilmente, la dichiarazione di nullità della sentenza della Corte d’appello.
A loro avviso, infatti, i diritti difensivi del Comune sarebbero stati lesi irrimediabilmente dal pensionamento, proprio nel 2018, dei due avvocati del Comune di Potenza che si erano occupati del caso. Senza che il processo fosse interrotto per permettere all’amministrazione di individuare un altro legale, e a quest’ultimo di approfondire la materia.
RESPINTO IL RICORSO CAVOUR: LA CASSAZIONE MOLTIPLICA L’ESPROPRIO
Di diverso avviso, però, la prima sezione della Cassazione, presieduta da Umberto Scotti, per cui l’unica parte titolata a formulare un’istanza simile sarebbe stato proprio il Comune, che invece è rimasto inerte e non si è nemmeno costituito davanti ai giudici di piazza Cavour.
La Corte ha convalidato anche la stima effettuata dal consulente tecnico incaricato in Appello, a Potenza, che ha fissato in 221 euro a metro quadro l’indennità base da riconoscere, e in 42,4 euro la decurtazione da praticare sull’indennità base in rapporto ai 3milioni di euro di spese sostenute dal consorzio per opere di urbanizzazione dell’area nel suo complesso.
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