Potenza, intitolazione belvedere a Postiglione: è stallo

  • Postato il 28 marzo 2025
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Potenza, intitolazione belvedere a Postiglione: è stallo

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Dopo tre mesi nessun via libera dalla prefettura di Potenza all’intitolazione del belvedere al fondatore di Radio Potenza, Bonavita Postiglione.


POTENZA – E’ stallo sull’intitolazione del belvedere di Montereale al discusso imprenditore radiofonico Bonaventura Postiglione. Ma il primogenito ed erede del gruppo editoriale di famiglia non ci sta, e adesso chiede i danni all’Associazione nazionale partigiani, Arci e Libera. Pare destinato ad assumere un significato particolare il terzo mesiversario dall’esplosione del caso belvedere. Con la sorprendente sollevazione di una trentina di partiti e associazioni contro la decisione della giunta comunale guidata dal «civico di centrosinistra» Vincenzo Telesca.

Chi per i trascorsi politici del fondatore di Radio Potenza Centrale, che nel 2000 si candidò alla presidenza della Regione Basilicata con i neofascisti di Forza Nuova. Chi per il titolo di merito alla base dell’iniziativa, la supposta primogenitura nazionale di una “radio libera”, confutato da una serie di fatti storici incontestati. E altri ancora per i continui, improvvidi accostamenti suggeriti dai suoi postulatori alla figura di un martire dell’antimafia, nonché militante di Democrazia proletaria, come Peppino Impastato.

I precedenti penali e la richiesta di revoca

A fine gennaio quell’ondata di sdegno senza precedenti per la città di Potenza si era rinnovata in seguito alla rivelazioni del Quotidiano sui numerosi precedenti penali del pioniere radiofonico, attestati in un’informativa della squadra mobile della Questura di Potenza. Un curriculum stridente con l’uomo «rispettoso delle regole» descritto nella delibera di intitolazione. Con trascorsi giudiziari dall’omicidio colposo all’associazione per delinquere, passando per «reati contro la persona, emissione di assegni a vuoto, contravvenzione al codice della strada, danneggiamento, falsi in genere».

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E ancora: «calunnia, diffamazione, minaccia ed altro». Proprio in considerazione di quelle rivelazioni, agli inizi di febbraio, Anpi, Arci e Libera erano tornate a chiedere una revoca dell’intitolazione al sindaco di Potenza e ai primi cittadini di altri 11 comuni lucani nei quali dal 2021 a oggi sono stati ribattezzati spazi pubblici di vario tipo al fondatore di Radio Potenza Centrale: Castelmezzano, Lagonegro, Lauria, Maratea, Maschito, Missanello, Moliterno, Nemoli, Pietragalla, Rivello e Ruoti.

intitolazione del belvedere a postiglione: La richiesta di risarcimento e le verifiche in corso

Quasi sempre sulla base di una presunta primogenitura delle radio libere italiane, che non tiene conto delle esperienze, unanimemente riconosciute, di Radio Sicilia Libera e almeno un altro paio di emittenti. Come pure della contesa sul primato cittadino con Radio Pretoria Uno, Tp1. In questa loro comunicazione, Anpi, Arci e Libera, avevano evidenziato proprio lo stridente contrasto tra il profilo dell’«uomo rispettoso delle regole» celebrato in diverse delibere di intitolazione con le «emergenze documentali apparse sugli organi di stampa», per cui sarebbero inficiate «le motivazioni che sorreggono i provvedimenti adottati». A distanza di un mese e mezzo, quindi, alle tre associazioni è stata notificata una richiesta di risarcimento, con relativo invito al tentativo di mediazione obbligatoria, da parte di Giuseppe Postiglione, primogenito di Bonaventura nonché fedelissimo del sindaco del capoluogo Telesca.

Per presunti danni da diffamazione quantificati in 100mila euro. Più altri 100mila euro sempre a Libera e alla sua refente regionale, Marianna Tamburrino, più i giornalisti Cristiana Lopomo, Giovanni Salvia (Voci in gioco) e Michele Finizio (Basilicata24) per un approfondimento sul caso trasmesso via Facebook a fine febbraio. In precedenza Postiglione aveva già indirizzato una richiesta di risarcimento da 500mila euro al Quotidiano, più 100mila euro ai giornalisti di Basilicata24, e altri 100mila euro ancora al «cronista di strada» Gianluigi Laguardia.

Intanto in prefettura prosegue il lavoro di verifica sulla regolarità dell’intitolazione effettuata dalla giunta comunale potentina. Un lavoro che qualcuno pensava potesse risolversi in una pura formalità, date le precedenti intitolazioni già autorizzate, e che invece si starebbe rivelando particolarmente complicato. Nei giorni scorsi, stando ad alcune indiscrezioni, sarebbe stato protocollato un parere negativo della Deputazione di storia patria. Ma non è chiaro se questo possa bastare per annullare l’intitolazione.

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