Potenza, in città la reliquia di San Acutis
- Postato il 24 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Potenza, in città la reliquia di San Acutis
Nella chiesa di Santa Croce di Potenza, sabato, l’esposizione della Reliquia di San Acutis e una messa col vescovo, prevista una catechesi sul 15enne canonizzato da papa Leone all’inizio del mese.
Saranno in città sabato sera, 27 settembre 2025, le reliquie di San Carlo Acutis, il 15enne canonizzato da Papa Leone XIV il 7 settembre. Lo ha annunciato, ieri, don Sergio Sannino, parroco della chiesa di Santa Croce, in via Torraca, dove le reliquie saranno accolte ed esposte. “Questo giovane santo, noto per la sua profonda fede e il suo amore per l’eucaristia, sarà al centro di una celebrazione speciale nella nostra comunità” Ha spiegato don Sannino. “Durante l’evento, avremo l’opportunità di riflettere sulla vita e sulla spiritualità di Carlo Acutis, che ha vissuto la sua breve esistenza con una profonda unione con Gesù. La sua storia è un esempio per tutti noi, specialmente per i giovani, su come vivere una vita di fede e di amore per Dio e per gli altri”.
IL PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI PER L’ARRIVO DELLA RELIQUIA DI SAN ACUTIS A POTENZA
Il programma prevede alle 17 di venerdì 26 una catechesi su San Carlo Acutis a cura dello stesso parroco, seguita da preghiere e una messa, alle 18. Quindi un’adorazione “in preparazione dell’accoglienza della reliquia”. Sabato 27, infatti, è previsto un rosario alle 17:30 che sarà seguito da una processione per la “reposizione della reliquia” in chiesa. Poi ci sarà un “breve momento di preghiera conunitaria” e una messa presieduta dal vescovo di Potenza, Davide Carbonaro. Acutis era nato nel 1991 a Londra e nell’ottobre 2006 si è ammalato di leucemia di tipo M3, considerata la forma più aggressiva.
Venne ricoverato alla Clinica De Marchi di Milano. Successivamente, per l’aggravarsi della situazione, fu trasferito all’ospedale San Gerardo di Monza, dove esiste un centro specializzato per quel tipo di leucemia. «Pochi giorni prima del ricovero offrì la sua vita al Signore per il Papa, per la Chiesa, per andare in Paradiso». Si legge sulla pagina a lui dedicata sul sito del Dicastero delle cause dei santi. «In ospedale, un sacerdote gli amministrò il Sacramento dell’Unzione degli infermi».
UN ESEMPIO DI FEDE E CARITÀ
«La principale eredità che Carlo ha lasciato, soprattutto alle nuove generazioni, è la coerenza di vita con i valori del Vangelo». Prosegue il Dicastero. «Proprio per la sua capacità di condivisione con gli altri dei misteri della fede, Carlo può essere definito un vero apostolo in tutti gli ambienti in cui è vissuto, che sono quelli tipici di un adolescente: famiglia, scuola, sport, tempo libero, viaggi, giochi. In particolare, ai ragazzi e ai giovani di ogni tempo, Carlo indica che nell’Eucaristia si trova la salvezza che non delude mai. Vivendo intensamente il mistero del Corpo mistico di Cristo, mostra a tutti il bisogno di esercitare la carità.
Infatti, si fece promotore dell’accoglienza e della pace tra persone di diverse etnie, lingue e tradizioni. Chiedeva di abbracciare i bisogni dei senzatetto e dei più poveri che si incontrano sulle strade del mondo. Di fronte alle violenze, alle guerre, ai conflitti anche all’interno delle famiglie, Carlo propone di optare per Cristo e il suo Vangelo e di affidarsi alla protezione materna di Maria. Autentico testimone di Cristo in tutti gli ambienti in cui visse, la sua esistenza è un luminoso esempio per i giovani di oggi».
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Potenza, in città la reliquia di San Acutis