Potenza, 12mila poveri su 66mila abitanti
- Postato il 19 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Potenza, 12mila poveri su 66mila abitanti
Un esercito di poveri a Potenza, il drammatico resoconto della Cgil: a rischio soprattutto anziani e stranieri. Situazione pesante, la Basilicata si conferma fragile e distratta con i bisognosi
Sono circa 12 mila le persone che ricadono nell’area della povertà a Potenza su una popolazione di quasi 66 mila abitanti: è il dato che emerge dal report “La povertà nel comune di Potenza” redatto dall’Ires, l’organismo di ricerca, analisi e elaborazione della Cgil per la Basilicata e il Mezzogiorno, presentato ieri, giovedì 18 settembre. Una situazione a cui fanno da contorno altri dati preoccupanti che parlano di 17.000 anziani a rischio povertà e più 8.000 persone con problemi di alloggio.
POVERI A POTENZA, CATEGORIE A RISCHIO: ANZIANI E STRANIERI
Sono due le categorie particolarmente a rischio nel perimetro della popolazione comunale: i 16.753 anziani con più di 64 anni (il 26,2% del totale, dato più alto della media nazionale e di quella regionale «che denota un problema di invecchiamento più accentuato persino rispetto alla regione di appartenenza», si legge nel rapporto), dei quali il 56,3% sono donne, e i 1.923 stranieri residenti (il 3% della popolazione potentina), la cui maggioranza ha tra i 20 e i 44 anni.
I DATI NEL REPORT DELL’IRES
Altro elemento di potenziale povertà a Potenza, secondo Ires, è quello dei nuclei familiari monoparentali con figli a carico, specialmente quelli in cui l’unico parente è la madre (per via della minore intensità di lavoro delle donne). Questa situazione, nel comune riguarda 3.350 nuclei, il 18,3% del totale delle famiglie potentine, una percentuale persino superiore a quella nazionale (18%), oltre che a quella regionale (15,4%).
POVERI, L’INCINDENZA DELLA MARGINALITÀ LAVORATIVA
Ad incidere in maniera consistente sulla condizione di povertà è la marginalità lavorativa, che riguarda 111.000 persone circa nell’intera provincia. A Potenza infatti il 40,7% della popolazione di età compresa fra i 15 ed i 64 anni (circa 102 mila adulti) non lavora e non cerca un lavoro (a Matera questa percentuale è del 40,3%). Quattro persone su dieci in età attiva, in pratica, non hanno speranza di trovare un impiego. Questo dato si somma a quello dei disoccupati, cioè di quei cittadini che invece un lavoro lo cercano: sono 9.621 persone in provincia di Potenza.
IL RITRATTO DELLA FIGURA TIPICA DEL MARGINALE SUL MERCATO DEL LAVORO
Fondamentalmente secondo il rapporto la figura tipica del marginale sul mercato del lavoro cittadino è quella della giovane donna, visto che il tasso di disoccupazione femminile e giovanile è pari al 31,9%. Quasi una giovane donna su tre non riesce a trovare un impiego. Chi invece lavora ha, nella maggior parte dei casi, un contratto precario: più del 61% ha infatti contratti a termine, mentre soltanto il 17% è assunto a tempo indeterminato (la media nazionale è del 20). L’indagine stima che in totale circa il 30% degli occupati potentini (specialmente le donne e i precari) rientri nell’area della povertà. Quasi quattordicimila sono i percettori dell’ex strumento del reddito o di pensione di cittadinanza e possono considerarsi il nucleo della povertà locale. «Si distribuiscono su 7.500 nuclei familiari circa, e costituiscono il 4,1% della popolazione provinciale, a fronte di una media nazionale del 4,9%».
POVERI IL DATO DEL COMUNE DI POTENZA NEI REDDITI IRPEF
Nello specifico del comune di Potenza, uno spaccato della distribuzione del reddito proviene dai redditi dichiarati ai fini Irpef: «Per quanto i percettori di reddito zero ai fini fiscali tendano a scomparire dopo il 2017, si nota che quelli che non superano i 10.000 euro, trovandosi quindi in condizioni di working poverty, rimangono attestati attorno alle 12.000 unità, ovvero il 27,2% del totale di tutti i contribuenti potentini», si legge nella ricerca Ires. Comparando quindi i dati con quelli dell’ex reddito di cittadinanza, si nota che sono coerenti: l’area della povertà economica, nella città di Potenza, orbita attorno ai 12.000 individui circa.
I TRATTI DEI “NUOVI POVERI” A POTENZA
Per identificare i tratti del “nuovo povero” a Potenza la ricerca ha richiamato l’indagine della Caritas, che ha fotografato l’aumento di richieste di aiuto mappato nel 2023: a Potenza si attesta oltre il 12% (l’incremento sul territorio diocesano è invece pari al 5%), evidenziando come «il capoluogo si confermi una vera e propria “sacca di povertà”».
UNA VERA E PROPRIA SACCA DI POVERTÀ
Il 73,9% ha figli e quasi la metà ha figli minori mentre la fascia anagrafica maggiormente in difficoltà si attesta tra i 45 e i 54 anni con una percentuale del 29,5%. Lo stato civile si divide equamente anche in città, tra gruppi di coniugati (31.3%), separati e divorziati (31.8%), celibi e nubili (27.6%), evidenziando come il carattere trasversale della povertà colpisca indistintamente le persone. La fascia d’età da sempre maggiormente intercettata si conferma quella tra i 45 e i 54 anni (30%), ma dal 2022 al 2023 si registra un incremento sulla città di Potenza di persone prese in carico tra i 55 e i 64 anni, nel 2022 erano il 23%.
ESPOSITO CGIL: «VOGLIAMO CREARE UN TAVOLO DI CONRONTO PERMANENTE SULLA POVERTÀ»
«Il nostro obiettivo – ha spiegato il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito – è la costituzione di un tavolo di confronto permanente sulla povertà, insieme a Comune, Regione Basilicata ed enti coinvolti per cooprogrammare e cooprogettare nuove forme di presa in carico. L’incontro di oggi (ieri, ndr) è quindi un primo momento di confronto che verrà esteso anche a livello regionale per mettere a terra le proposte oggetto del dibattito». All’iniziativa, oltre alla segretaria Silvia Bubbico, sono intervenuti il segretario generale della Cgil di Potenza, Esposito, il sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, la direttrice della Caritas di Potenza, Marina Buoncristiano, il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega e la segretaria nazionale Cgil, Daniela Barbaresi.
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