“Possiamo vincere la Davis anche senza di me”: aveva ragione Sinner, l’Italia del tennis oggi è una squadra dominante
- Postato il 24 novembre 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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“La cosa che a me personalmente non piace è che abbiamo una squadra incredibile anche senza di me e non ne parla nessuno“. Quando Jannik Sinner è stato chiamato a rispondere alle polemiche feroci e surreali per la sua decisione di non giocare la Coppa Davis, ormai 20 giorni fa, ha preferito non rispondere alle critiche, se non rivendicando il suo attaccamento alla maglia azzurra. Solo su un punto, però, ha voluto ribattere fermamente: la convinzione, insita un po’ in tutti gli attacchi ricevuti, che il tennis italiano fosse solo Sinner. E che senza la presenza del campione, gli azzurri di Filippo Volandri a Bologna fossero spacciati in partenza. “Possiamo vincere anche senza di me – aveva detto l’altoatesino – la possibilità di vincere la Davis è alta”. Sembrava una frase per proteggere se stesso, si è trasformata tre settimane dopo in una profezia corretta. Che dimostra un concetto: l’Italia del tennis oggi è una potenza mondiale non solo perché ha Sinner, ma anche perché ha una squadra fortissima, dominante.
Sinner aveva detto: “Noi (inteso come Italia) dobbiamo rinunciare al numero 26 al mondo, che in questo momento è Darderi, possiamo permetterci di non convocarlo in Coppa Davis perché c’è Cobolli, c’è Musetti, abbiamo una squadra di doppio incredibile e abbiamo lo stesso Berrettini”. Alla fine anche Lorenzo Musetti ha deciso di non rispondere alla chiamata azzurra, ma è stato sostituito da Lorenzo Sonego. E comunque l’Italia si è dimostrata la più forte a Bologna. Certo, per merito delle grandi partite giocate da Berrettini e Cobolli. Ma non bisogna nemmeno nascondersi: anche per via di un tabellone favorevole, i due azzurri hanno sempre avuto sulla carta i favori del pronostico. Giusto in finale contro la Spagna erano due sfide in partenza molto equilibrate, con l’Italia che però avrebbe sempre potuto contare sul fortissimo doppio Bolelli-Vavassori in caso di parità. Insomma, non si può parlare di miracolo: la squadra di Volandri ha vinto perché è stata la più forte, anche senza Sinner, come aveva detto Sinner.
È la dimostrazione dell’egemonia dell’Italtennis, che oggi può contare su 9 giocatori in Top 100, addirittura 4 nei primi 30, oltre a una coppa di doppio tra le migliori 10 al mondo. In una Coppa Davis in cui alle Final 8 era presente un solo top, il tedesco Alexander Zverev, l’unica squadra che poteva sulla carta schierare una formazione migliore dell’Italia era la Repubblica Ceca, con due singolaristi tra i primi 20 Atp, ma è stata eliminata a sorpresa dagli spagnoli. Come ha riassunto alla perfezione Adriano Panatta, viste le assenze di Sinner e Alcaraz, “alla fine ha vinto la squadra che più delle concorrenti aveva altri giocatori pronti a diventare protagonisti, campioni anch’essi”. Magari i tuttologi che hanno criticato Sinner per la sua assenza conoscevano poco e male Flavio Cobolli: eppure ha solo 23 anni, oggi è numero 22 al mondo (è stato anche 17esimo) e in questa stagione ha vinto Bucarest e l’Atp 500 di Amburgo, oltre a raggiungere i quarti a Wimbledon. Prima dell’epopea di questi anni, un giocatore così giovane di questo livello l’Italia se lo sognava. Lo stesso Fognini, ad esempio, ci ha messo più tempo per arrivare in Top 20.
Anche Cobolli, quindi, meritava eccome di vincere una Davis da protagonista. E la bellezza di questo tris consecutivo sta anche nei tanti volti diversi, ancora una volta a testimoniare la forza del gruppo. Oltre a capitan Volandri, l’unico giocatore ad aver vinto tre Insalatiere è Simone Bolelli. Poi ci sono Sinner, Musetti, Berrettini, Sonego e Vavassori a quota due. Mentre hanno provato questa gioia una volta ovviamente Cobolli e Matteo Arnaldi, protagonista nella prima vittoria del 2023. Tra i magnifici azzurri, oggi solo Darderi non ha ancora vinto una Davis: in qualsiasi altra Nazionale sarebbe sempre convocato, probabilmente sarebbe il numero 1. Basti sapere che in questa stagione ha vinto tre titoli e che anche lui è ormai a ridosso della Top 20. Senza dimenticare i vari Mattia Bellucci, Luca Nardi, magari anche Federico Cinà, che potranno diventare protagonisti nei prossimi anni.
La forza del tennis italiano, il motivo per cui ormai ha quasi raggiunto il calcio per popolarità, ascolti tv e praticanti, sta nella Sinner-mania ma anche nella profondità della “rosa“. Anzi, staccarsi da una narrazione Sinner-centrica potrebbe togliere un po’ di pressioni all’altoatesino e fare bene a tutto il movimento della racchetta. D’altronde, smentendo ancora una volta i critici, le presenze e il tifo a Bologna sono stati eccezionali nonostante i vari forfait, anche di Musetti e Alcaraz. Segno di una passione in crescita che è stata ripagata dalle vittorie in campo. Anche gli altri protagonisti del tennis meritano il giusto spazio. Gli editorialisti patriottici sconvolti dal no di Sinner, ad esempio, non si erano stracciati le vesti per la scarsa o nulla copertura mediatica data alla vittoria della Billie Jean King Cup da parte dell’Italia a settembre. Per chi non lo sapesse, è la versione femminile della Coppa Davis. E le azzurre l’hanno vinta per il secondo anno consecutivo. Giusto per ricordare quanto il tennis italiano oggi sia una potenza indiscussa. Tanto da poter fare a meno di chiunque.
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