Porto, nuovo scontro tra Lega e Pd sulla norma “salva Spinelli”: verso la riformulazione
- Postato il 4 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Se sapessero leggere l’emendamento capirebbero che non si applica a Spinelli e il governo lo riformulerà”. E’ la replica del viceministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi – a margine del convegno Uilm su mare e logistica e underwater a Genova – al Pd genovese che ieri aveva chiesto il ritiro dell’emendamento al decreto infrastrutture con l’accusa che sia studiato ad hoc per aggirare la sentenza del consiglio di Stato che ha annullato la concessione del terminal Gpt a Spinelli-Hapag.
“Sarà un emendamento generalista – spiega Rixi – per fare in modo che non ci sia una situazione non gestibile nei prossimi mesi a seguito dell’applicazione di una sentenza. Non si applica al caso Spinelli, perché non si applica a sentenze in giudicato. Serve per dare certezza agli investimenti. Ci sarà scritto, per dipanare qualsiasi dubbio, che è in attesa di una riforma generale e non si applica a sentenze in giudicato”.
“Poi forse il Pd è contrario a questo emendamento perché guarda probabilmente a qualche altro operatore che li ha aiutati in campagna elettorale” rilancia Rixi che lo ripete, sul momento, anche al parlamentare Pd Alberto Pandolfo, all’uscita della sala del convegno. Pandolfo ribatte: “Per noi l’emendamento non è lo strumento giusto, bisogna fare una norma più complessiva”.
Meno a caldo e più dura la reazione dell’ex ministro del Lavoro e consigliere regionale del Pd Andrea Orlando: “Utilizzando le solite argomentazioni diffamanti e gettando fango nel ventilatore in realtà si ammette una clamorosa marcia indietro quando si parla di “riformulazione” dell’emendamento sulle concessioni portuali. Il Pd, caro Rixi, è contro l’emendamento al Dl Infrastrutture perché è contrario da sempre a norme fatte per cancellare le sentenze della magistratura, tanto più quando queste norme servono a sanare situazioni concessorie definite da oligarchie in modo opaco. Se vuoi discutere di come sono state finanziate le campagne elettorali in Liguria e a Genova in questi anni e della vergogna che vuoi fare approvare in sede pubblica sono a completa disposizione”.
La controreplica di Rixi è quasi immediata: ““Da un ex ministro della Giustizia ci si aspetterebbe una conoscenza più approfondita del diritto e meno superficialità nell’affrontare temi complessi come quello delle concessioni portuali. L’emendamento al DL Infrastrutture non cancella sentenze, ma interviene per colmare un vuoto normativo che sta generando incertezza e stallo in un settore strategico per il Paese. Le campagne elettorali sono finite. Chi ha avuto responsabilità di governo dovrebbe saper distinguere tra la propaganda e il dovere di costruire soluzioni concrete per l’interesse nazionale. Per quanto riguarda il nostro Ministero, va chiarito che non abbiamo presentato alcun emendamento, ma abbiamo contribuito alla riformulazione del testo in modo tale da escludere esplicitamente qualsiasi applicazione a sentenze già passate in giudicato. A questo punto, mi auguro che il Partito Democratico, in coerenza con le sue dichiarazioni, scelga di votare a favore della norma, nell’interesse delle imprese, dei lavoratori e della certezza del diritto”.
Sulla questione c’era stato anche il commento del M5s. Il senatore Luca Pirondini e il coordinatore regionale Stefano Giordano: “L’emendamento e la proroga temporanea della sua concessione in attesa che esso divenga legge, entrambi fortemente voluti dalla Lega, sono vergognosi. Si tratta degli ennesimi interventi ad personam di cui la destra è da sempre maestra come abbiamo potuto vedere in questi ultimi due decenni di sciagure targate centrodestra al potere. Purtroppo per Genova e per la Liguria, quell’intervento certifica i legami che la Procura aveva già ampiamente evidenziato tra la destra regionale e l’armatore, con l’epilogo che ben conosciamo quando il signor Toti e i suoi sodali sono stati arrestati”.
“Oggi, nonostante la lezione della storia recente, chi malauguratamente ancora governa la Regione e l’Italia non ha imparato alcunché e anzi continua a danneggiare la credibilità della Liguria e del suo porto. Non solo la maggioranza si è rivelata incapace di attuare una riforma portuale che, nonostante i proclami, forse non vedremo mai, ma se ne guarda bene dall’approvare regole certe per evitare che in futuro si possano favorire gli amici a seconda del loro peso specifico. A costo di tediare chi ci legge, chiediamo che le concessioni portuali si reggano su corretta concorrenza, trasparenza e confronto. Chiediamo troppo al duo Salvini-Rixi?”, concludono Giordano e Pirondini.