Porto, logistica e fabbriche: come ottimizzare lo schema dei turni a ciclo continuo per evitare errori e costi extra

  • Postato il 24 novembre 2025
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  • Di Genova24
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Generico novembre 2025

Nei magazzini e in molti settori produttivi genovesi, lavorare 24 ore su 24 e 7 giorni alla settimana è la normalità. Se hai un piano chiaro puoi evitare gli straordinari fuori controllo, gli incidenti e i cali di qualità. Se stai ancora usando i fogli di Excel o le chat, devi passare a un programma per turni di lavoro come factorial perché ti aiuta a ridurre gli errori operativi e a gestire al meglio le assenze e i cambi di turno. Oggi, avere un’azienda sicura è sempre più importante e un software dedicato ti permette di essere flessibile e, allo stesso tempo, di far fronte agli imprevisti.

Perché ottimizzare i turni a ciclo continuo incide subito sui margini e sulla sicurezza

Nel 2025 la manodopera è aumentata del 4,4% e l’energia elettrica del 7,9%. I contratti mostrano delle clausole sempre più indicizzate ai salari e al carburante. I turni sbilanciati comportano a dover ricorrere agli straordinari e alle interruzioni, al contrario dei turni equilibrati riducono i costi diretti e anche quelli indiretti.

Per quanto riguarda le persone, le ore non lavorate pesano parecchio. Nel 2024 l’assenteismo medio è al 6,6% (111,9 ore su 1.690 lavorabili pro capite), con un’incidenza maggiore nelle grandi imprese. Integrare queste variabili nella pianificazione, invece di assorbirle a consuntivo, è ciò che differenzia un ciclo continuo ordinato da uno che è fonte di costi extra.

Dalle 36 ore dei portuali alle regole di riposo: cosa prevede la normativa

Nei porti, il CCNL stabilisce per i turnisti h24 un orario normale di 36 ore settimanali, mentre per i non h24 si sale (38-39 ore a seconda dei casi storici e delle articolazioni). È un riferimento da tenere in considerazione quando si dimensionano i team su copertura continua.

Per tutti i settori, il D.Lgs. 66/2003 impone 11 ore di riposo ogni 24 e almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni, da cumulare con le 11 giornaliere. Per il lavoro a turni esistono delle deroghe organizzative, ma il principio resta lo stesso. Progettare lo schema rispettando questi vincoli evita i contenziosi e lo stress da sovraccarico.

Schemi di rotazione che funzionano sette giorni su sette

Nel ciclo continuo la copertura tipica è su tre turni da 8 ore (mattina, pomeriggio e notte) con delle squadre che ruotano. Gli schemi più usati in Italia alternano i blocchi di lavoro e quelli di riposo per distribuire le notti e i weekend:
– 6×3 con rotazione progressiva due mattine, due pomeriggi, due notti e tre riposi, utile in banchina e nella produzione quando serve equilibrio tra continuità e recupero.
– 2-2-3 o varianti su 14 giorni, che bilanciano la copertura e i riposi lunghi, ideali per i magazzini con i picchi settimanali o stagionali.

Per la logistica urbana o i magazzini con dei flussi discontinui, la combinazione “3×8 + jolly” consente di assorbire le malattie e le ferie senza degli straordinari strutturali.

Ridurre gli errori e gli straordinari con KPI di magazzino e presenze integrati in tempo reale

Nel picking si concentra una fetta consistente del costo operativo e degli errori. Le ricerche italiane sull’intralogistica evidenziano che questa fase è ripetitiva, fisicamente gravosa e a rischio di infortuni. La robotizzazione può spingere l’accuratezza verso il 99,9% così da ridurre gli scarti e le rilavorazioni. Anche senza automazione, un piano turni che allinea le competenze, i volumi orari e le pause riduce i mispick e gli straordinari.

Imposta pochi KPI essenziali, collegati ai turni e visibili ai capi squadra in tempo reale. La sola trasparenza dei dati ti permette di ridurre gli straordinari, perché rende evidente dove c’è bisogno di più copertura e dove serve un jolly, non un doppio turno.

Pianificare con sicurezza perché ogni buco di copertura ha un costo

Nel 2024 le denunce di infortunio hanno sfiorato i 593 mila casi. Per quanto riguarda i decessi in occasione di lavoro, i comparti più colpiti sono le costruzioni, il trasporto, il magazzinaggio e la manifattura.

Nei turni notturni o nelle finestre di sotto-copertura, il rischio aumenta. Pianifica i picchi con le squadre complete, ruota le notti in modo equo, aggancia le abilitazioni e le specializzazione di ogni operatore (gruista, mulettista, caposquadra) a ogni turno. La sicurezza è anche un tema di costo e di continuità operativa.

Inizia subito con uno schema solido per ottenere dei risultati concreti

Parti dai vincoli certi (36 ore per h24 nei porti e riposi minimi di legge), misura la domanda oraria reale per reparto sulle 24 ore, scegli uno schema di rotazione coerente con i picchi e pubblicalo con anticipo fisso. Poi chiudi il cerchio con i KPI essenziali sugli errori, sugli straordinari e sulle assenze e con un sistema unico per i cambi e le comunicazioni.

In un mercato dove i costi del lavoro e la complessità crescono, la qualità dello schema turni è un vantaggio competitivo tanto in banchina quanto in magazzino e in linea.

Autore
Genova24

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