Porto di Savona-Vado, il sindaco Russo al nuovo presidente: “Rottura con il passato, ecco che cosa ci aspettiamo”
- Postato il 16 luglio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. La nomina di Matteo Paroli a presidente dell’Autorità di sistema portuale (lo diventerà tra pochi giorni, per ora è commissario ed è tra l’altro atteso proprio domani, giovedì 17 luglio, in visita “pastorale” a Savona) potrebbe essere la volta buona per far contare di più – in estrema sintesi – Savona e Vado nei confronti di Genova.
Diventa quindi di particolare interesse sentire il parere del sindaco di Savona Marco Russo, cominciando da principio, cioè dall’infausta unificazione (per ora sarebbe meglio definire assorbimento) con Genova.
Sindaco Russo, Savona è stata unificata a Genova, anche se per esempio La Spezia non ha seguito la stessa sorte. Il rapporto tra introiti dai nostri porti e restituzione in finanziamenti è largamente sbilanciato a favore di Genova, l’Autorità è un pachiderma amministrativo che si porta dietro vecchi difetti tutti genovesi, l’autonomia di Savona/Vado e’ ancora troppo poca, quando ci sono da prendere decisioni importanti ai tavoli arrivano i genovesi, a cui faceva gola la piattaforma di Vado. E’ l’eredità di Rino Canavese, devo continuare?
Risponde il sindaco Russo: “E’ chiaro, ma oggi dobbiamo partire da un dato di realtà: il porto è ormai un attore globale che deve agire con una logica di sistema. Oggi, però, siamo un insieme di porti e non ancora un vero sistema portuale, grazie al quale si potranno invece sviluppare le migliori strategie e ovviare anche agli inconvenienti che ha citato. Ne abbiamo parlato anche all’interno del cluster portuale a Genova con Rixi. Fino al cambio di presidenza c’erano i problemi di gestione di sempre, adesso c’è Paroli, c’è l’occasione di fare un salto di qualità e ci presentiamo con le carte in regola e chiarezza di idee”.
Quali?
“I nostri scali hanno performance importanti, pari al 25/30 per cento del traffico dell’intero sistema. Sono dinamici, efficienti, soprattutto c’è grande compattezza tra istituzioni, parti sociali, terminalisti, direzione dello scalo. C’è molta solidarietà anche nei momenti difficili, un valore molto importante ai nostri giorni, che va oltre gli aspetti tecnici. Ma una prima cosa positiva c’è e va registrata…”.
Dica.
“I primi contatti che ho avuto con Paroli registrano un cambiamento positivo rispetto al passato”.
Ci sono molti investimenti da fare: i lavori stradali e ferroviari di collegamento con il territorio, il tunnel sub portuale per collegare lo scalo di Savona all’autostrada e sgravare la città dal traffico pesante, un vero piazzale per i mezzi pesanti a Zinola, il completamento della diga di Vado, le infrastrutture per il retroporto di Vado che è molto ambito, a Savona la banchina 33 per Grimaldi, l’allineamento del molo Boselli per lo sbarco di rinfuse e alimentari.
“Un elenco ovviamente condivisibile, e c’è altro ancora da aggiungere. Sappiamo di che cosa c’è bisogno e lo ribadiremo con grande chiarezza perché, come ho detto, c’è grande unità. Per Vado, ad esempio, non dimentichiamo l’importante lavoro del sindaco Gilardi”.
Affrontiamo subito l’argomento della direzione dell’Ufficio territoriale di Savona, oggi retta pro tempore da Paolo Canavese. Lei è il sindaco di Savona, è giusto esprima la sua opinione, assai importante.
“Sono rispettoso delle altre amministrazioni come lo chiedo per la mia, credo che la struttura di Savona debba essere rafforzata, essere meno verticistica e più autonoma, pur rispettando l’organizzazione dell’Autorità di Sistema”.
Pensa che Canavese meriti di restare, e per quanto?
“Ha una competenza amministrativa e progettuale che tutti gli riconoscono, non è un mistero. Se vuole una risposta ancora più concreta posso dire che Paolo Canavese dovrebbe proseguire nel suo ruolo per il tempo che serve, un tempo congruo per accompagnare la riorganizzazione del porto”.
Passiamo a un problema solo in apparenza secondario, quello della mancanza di parcheggi in porto per i clienti delle attività.
“E’ un problema strutturale e così va risolto. Credo che la soluzione sia la creazione, già prevista, di un parcheggio da 300 auto nella zona delle Funivie, nell’ambito del progetto del nuovo fronte mare. Certo, si può verificare se ci siano soluzioni di breve periodo, di concerto con l’Autorita’ portuale, in particolare per i crocieristi, che tolgono posti agli altri, anche se gli spazi interni servono alle attività portuali”.
Torniamo ai progetti.
“Abbiamo in sostanza tre compiti principali, anche rifacendosi al suo elenco. Il primo riguarda le strutture portuali in sensio stretto, come il molo Boselli e il molo sottoflutto, da inserire nel piano regolatore che deve in sostanza portare a più accosti. Il secondo compito riguarda le infrastrutture, i collegamenti con il territorio per strade e ferrovie, basti pensare al già citato tunnel sub portuale e al trasferimento del carbone delle funivie su ferro, uno scalo ferroviario per i crocieristi. Il terzo, infine, alle aree di cucitura tra porto e città, le spiagge, a cominciare da quella sotto il Priamar, e il rifacimento della sede della vecchia Autorità bruciata, ancor oggi uno spettacolo non degno di Savona. Su tutto questo il progetto del nuovo fronte mare di Levante, un disegno strategico inedito a cui contribuisce Aspi e che merita caso mai un più approfondito discorso a parte, come del resto i rapporti con Costa Crociere”.
Tanto su cui discutere, con l’arrivo di Paroli saranno subito giorni decisivi, compresi i primi contatti con i sindaci, la Provincia, gli operatori portuali e l’Ufficio territoriale di Savona.