Porto di Gioia Tauro: sequestrati 120 tonnellate di botti illegali

  • Postato il 9 dicembre 2025
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Porto di Gioia Tauro: sequestrati 120 tonnellate di botti illegali

Maxi operazione al porto di Gioia Tauro: Guardia di Finanza e Dogane intercettano 120 tonnellate di botti illegali nascosti tra le ceramiche. Il carico dalla Cina era diretto in Libia.


Un vero e proprio arsenale pronto a esplodere, nascosto nei container in transito nel porto di Gioia Tauro (RC). È di 120 tonnellate il bilancio complessivo del materiale esplodente sequestrato negli ultimi due anni al Porto di Gioia Tauro.

L’operazione congiunta, condotta dagli uomini della Guardia di Finanza e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ha inferto un duro colpo al traffico internazionale di materiale pirotecnico privo di autorizzazioni. Un fenomeno che, come confermano gli inquirenti, subisce una pericolosa impennata proprio con l’avvicinarsi delle festività di Natale e Capodanno.

DALLA CINA ALLA LIBIA, LA ROTTA DEI BOTTI ILLEGALI

Le fiamme gialle e i funzionari doganali hanno intercettato il materiale all’interno di diversi container provenienti dalla Cina e ufficialmente destinati in Libia.

La documentazione doganale di accompagnamento presentava il carico come semplici “articoli in ceramica”. Una copertura perfetta, studiata per eludere i controlli visivi rapidi. Tuttavia, il sistema di sicurezza dello scalo gioiese ha fatto la differenza:

I container sono stati sottoposti a scansione radiogena tramite le sofisticate apparecchiature in dotazione all’ADM.

Le immagini hanno rivelato anomalie nella densità del carico.

L’ispezione fisica successiva ha confermato la presenza dell’esplosivo occultato dietro il carico di copertura.

BOTTI ILLEGALI, I NUMERI DEI SEQUESTRI

Dal 2023 a oggi, le attività di controllo hanno portato al sequestro di oltre 140mila pezzi esplodenti illegali. Si tratta di materiale altamente pericoloso, non conforme agli standard di sicurezza europei e potenzialmente letale se immesso sul mercato nero.

il carico era costituito da un mix di fuochi d’artificio di varie categorie, tutti sprovvisti delle necessarie autorizzazioni per il transito e la sicurezza.

L’INTERVENTO DEGLI ARTIFICIERI

Data la pericolosità della merce, le operazioni non si sono limitate al solo sequestro. Per garantire l’incolumità pubblica e la sicurezza dell’area portuale, è intervenuto il 10° Centro Rifornimenti e Manutenzioni (CERIMANT) di Napoli.

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