Porta a porta Savona, un residente di via Saredo: “Contattato Sea-s un mese fa, aspetto ancora una risposta”
- Postato il 9 luglio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Ho contattato Sea-s per la prima volta il 6 giugno e oggi dopo un mese aspetto ancora una risposta ufficiale oltre alla soluzione al problema che ho presentato. Ho scritto anche al difensore civico, figura alla quale rivolgersi in questi casi, per far prensente le diversità di trattamento messe in atto con questa nuova raccolta rifiuti tra cittadini che pagano la stessa Tari”. A sollevare la questione è un residente di via Saredo dove – spiega – un condominio con meno di 12 unità abitative è stato dotato di mastelli.
“Non è possibile avere i mastelli qui – spiega -, il marciapiede è troppo stretto e in ogni caso non mi porto in casa i bidoncini sporchi. L’esposizione su strada rende i mastelli vulnerabili a contaminazioni (minzioni di animali, roditori, agenti patogeni) e una volta riportati in casa costituiscono un serio problema sanitario. La necessità di sanificarli in ambienti inadatti (come il bagno domestico) è un ulteriore aggravio.
Inoltre, viene evidenziato “i marciapiedi stretti, come in via Saredo, non consentono un’esposizione sicura dei mastelli, che ostacolano il transito pedonale e dei diversamente abili, analogamente all’ipotesi di lasciarli nel vicolo attiguo”.
“L’obbligo di esposizione tra le 20:00 e le 23:00 – scrive nella pec – e il ritiro della raccolta tra le 5:00 e le 12:30 comportano la permanenza prolungata dei mastelli in strada che per svariati fattori (tra cui il vento) possono rovesciarsi o spostarsi, diventando potenziali pericoli ed esponendo il cittadino (in quanto custode dei mastelli) a responsabilità civili e penali in caso di danni o incidenti. Non è raro che questi contenitori attirino gabbiani, ratti o cinghiali, incrementando i rischi sanitari e compromettendo il decoro urbano”.
Evidenzia anche – come hanno già fatto in tanti – “la disparità di trattamento tra chi ha i cassonetti intelligenti con la possibilità di conferire nel momento in cui vuole e chi ha i mastelli” perchè “la conservazione dei mastelli all’interno dell’abitazione – in particolare quello dell’umido – risulta problematica in una città come Savona, caratterizzata da estati calde e da una diffusa presenza di alloggi di piccola metratura (monolocali o bilocali), spesso privi di balconi, garage e spazi e aree privati condominiali. Il disagio è ulteriormente aggravato dalla rapida fermentazione dei rifiuti organici e dai relativi odori”.
“Per riuscire ad avere almeno una risposta ho dovuto contattare la Prefettura che ho certezza abbia preso in carico la situazione, ma non siamo i primi a chiedere i bidoni condominiali anche se siamo meno di 12 appartamenti: è già successo in svariati casi, come ad esempio, anche via Vanini, via san Lorenzo, via Verdi, via Marenco”.