Porta a porta, ecco come è organizzato il servizio. L’appello dei lavoratori di Sea-s: “Non abbandonate i rifiuti fuori dai bidoni”
- Postato il 2 agosto 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Mappa” del giro alla mano, controllo dei mezzi, partenza puntuale alle 23 da via Caravaggio, rientro in sede alle 6 del mattino. E’ la routine degli operatori ecologici che ogni notte lavorano per svuotare i bidoni esposti durante la sera dai savonesi.
La serata di mercoledì scorso siamo andati presso la sede di Sea-s per farci raccontare come funziona il porta a porta, introdotto da poche settimane a Savona e tanto contestato. Marino Pessano, il coordinatore dell’attività di raccolta, ha risposto alle nostre curiosità e ci ha accompagnato, per quasi tutta la zona di ponente, per farci vedere cosa succede dalle 23 ogni sera. A quest’ora in città, nei giorni feriali, girano pochissime persone e si incontrano quasi solo i camion adibiti alla raccolta rifiuti (in un’ora ne abbiamo incontrati una decina). Via Nizza, corso Vittorio Veneto, Santa Rita, San Michele, corso Ricci, via Vittime di Brescia, via alla Rocca: quella sera i rifiuti erano ben esposti, fuori dai bidoni solo i sacchi gialli della plastica (come previsto dal calendario), pochissimi i sacchetti abbandonati, stracolmi i contenitori stradali ancora rimasti in via Saredo.
Ogni operatore ha la “mappa” delle vie che questa notte deve percorrere, dove sono indicati anche eventuali posizioni più nascoste dei bidoni o dei mastelli (dietro a una sbarra, al lato del condominio) per agevolare il lavoro. In questa fase iniziale il programma è aggiornato ogni giorno, le vie assegnate a ciascuno variano (anche per adeguarsi a malattie e ferie). Capita che i lavoratori facciano anche straordinari: “Ci è richiesto, ma non imposto. Non siamo obbligati a farli”. Chi si occupa dei cestini sulle spiagge svuota anche i bidoni in corrispondenza delle spiagge libere (questo servizio viene fatto al mattino e al pomeriggio).
L’obiettivo è avere una suddivisione fissa e una rimodulazione sulla quantità di lavoro anche in base a quanto emerge dai report: “Vorremmo che ognuno abbia un camion assegnato e determinate vie in modo che oltre a conoscere bene la zona siamo responsabilizzati e facciamo ‘nostri’ il mezzo e le strade”, spiega Pessano.
Quando il camion si riempie (ci sono diverse dimensioni a seconda della dimensione delle vie dove il servizio viene effettuato, da 5, 10 o 18 metri cubi) ci sono due possibilità: il contenuto viene travasato dentro un camion più grande definito “satellite” per ridurre i tempi di trasferimento oppure viene svuotato nelle vasche del centro di raccolta per poi riuscire e continuare il lavoro.
Il tempo che si impiega a riempire un mezzo è variabile così come quello che richiede per raccogliere i rifiuti lungo una via: “Rispetto a prima è chiaramente diverso, ogni civico bisogna fermarsi, è aumentata la densità delle esposizioni e per noi la suddivisione dei compiti è stata di conseguenza rimodulata. Ora è aumentato anche lo sforzo fisico necessario, prima la movimentazione era relativa, ora è un’attività molto più manuale”. Come abbiamo potuto notare mercoledì sera i mastelli devono essere spostati e riportati al loro posto, per alcuni condomini anche per diversi metri.
Per gli operatori la risposta dei savonesi è stata buona: “Prima di partire ci aspettavamo peggio”. Spesso, anche se negli ultimi giorni meno frequentemente, si vedono sacchetti abbandonati fuori ai bidoni condominiali, vicino alle campane del vetro, tra una macchina e l’altra, dietro agli alberi e a questo proposito viene lanciato un appello rivolto ai cittadini: “Tanti buttano qualunque cosa anche se hanno tutti l’attrezzatura per esporre correttamente. In questo modo ci creano problemi, siamo costretti a fare lavoro in più ma cerchiamo lo stesso di tenere in ordine la città anche se comporta un ulteriore sforzo”.
“Noi non saremo ancora perfetti – aggiunge -, stiamo ancora ingranando, ma abbiamo iniziato solo da un mese. Io sfido chiunque a iniziare fin dai primi giorni con un servizio impeccabile in una città grande come Savona. Questo per noi è un cambiamento epocale, non abbiamo cambiato il colore dei cassonetti, ma il sistema di raccolta. E’ cambiata completamente l’organizzazione del lavoro oltre all’orario che ora è quasi esclusivamente in notturna (solo il vetro viene ritirato durante il giorno, nel pomeriggio)”.
I mancati ritiri potrebbero essere dovuti “a un’esposizione sbagliata, a un surplus eccessivo di materiale che non si è riusciti a ritirare entro fine turno oppure si è guastato un mezzo. In questi casi subentrano le squadre del mattino”.
Per quanto riguarda le attività commerciali, in caso di conferimento errato è compito degli ecoausiliari avvisare dell’errore. Può anche succedere che la dotazione non sia sufficiente per la quantità di rifiuti prodotti (è il caso che abbiamo visto quella sera, un’attività commerciale aveva lasciato diversi sacchi neri – non in dotazione – con residuo secco): “In ogni caso noi dobbiamo trovare la metodologia più adatta a svolgere il servizio”. Per le utenze condominiali, invece, Sea-s appone un adesivo sopra il sacchetto con scritto “materiale non conforme” o “errato giorno di esposizione”. Viene anche segnalato nel report di fine turno, se si nota che l’errore si ripete spesso si valuta di richiamare chi ha esposto il sacco.
Una volta riempite le vasche del centro di via Caravaggio i rifiuti vengono spostati: il secco è portato alla discarica di EcoSavona, la plastica e i metalli a Iren a Cairo, la carta e il cartone ad Albenga, l’umido al biodigestore di Ferrania e il vetro lo viene a recuperare Ecolvetro di Cairo: “Non mischiamo materiali diversi – ci tiene a sottolineare Pessano -, su questo siamo intransigenti, anche perché altrimenti vanificheremmo il lavoro fatto”.