Pornhub e altri siti porno interrompono i loro servizi in Francia: protesta contro la legge sulla verifica dell’età

  • Postato il 3 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Pornhub, YouPorn, Redtube e altri siti pornografici hanno annunciato la cessazione dell’attività in Francia in segno di protesta contro la legge sulla verifica dell’età degli utenti. Aylo, società proprietaria delle piattaforme, ha fatto sapere che dalla mezzanotte di oggi gli utenti francesi, al posto dei contenuti, troveranno l’immagine di una “Marianne“, personificazione della Repubblica francese tratta dal dipinto di Eugene Delacroix, accompagnata dalla scritta “La libertà non ha pulsanti di off”.

Parigi ha introdotto proprio quest’anno l’obbligo di conferma della maggior età sui siti per adulti tramite dati come la carta di credito o il documento d’identità. Per proteggere la privacy, le piattaforme devono inoltre offrire un sistema gestito da terzi che impedisca agli operatori di accedere alle informazioni identificative. Aylo, oltre a ritenere la misura inefficace, sostiene che metta potenzialmente a rischio di hackeraggi o fughe di informazioni i dati degli utenti. La casa madre di Pornhub, sito con 7 milioni di visitatori quotidiani, ha infatti definito “irresponsabile, sproporzionata e inefficace” la normativa francese. La società spera di avviare un dialogo con gli utenti francesi e mira a convincere i governi dell’adeguatezza dei suoi meccanismi di verifica dell’età.

Il dirigente di Aylo, Alex Kekesi, ha detto che richiedere alle singole piattaforme di confermare l’età dei visitatori “pone un rischio molto serio per quanto riguarda i diritti alla privacy” e Solomon Friedman, di Ethical Capital Partners, società proprietaria di Aylo, suggerisce che la soluzione possa essere offerta da Google, Apple e Microsoft che hanno già nei loro sistemi la capacità di verificare l’età dell’utente a livello di dispositivo o sistema operativo. La ministra per le Pari Opportunità, Aurore Bergé, ha commentato così su X l’ipotesi che le piattaforme non si adeguino alla normativa e non siano più disponibili in Francia: “Tanto meglio! Ci saranno meno contenuti violenti, degradanti e umilianti accessibili ai minori in Francia.”

La Commissione europea ha già avviato un’inchiesta che accusa i colossi del porno online di non aver adottato misure sufficienti per la verifica dell’età degli utenti e per la protezione dei minori, in possibile violazione del Digital Services Act. In Italia, con il decreto Caivano, il governo ha varato una norma simile a quella francese, le cui linee guida devono però essere stabilite dall’Agcom.

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Il Fatto Quotidiano

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