Ponte sullo Stretto, sì definitivo al progetto. Salvini promette: “Cantieri tra settembre e ottobre”. E annuncia: “Ci sarà una metropolitana”
- Postato il 6 agosto 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il Ponte sullo Stretto è quasi realtà. Almeno è questa l’intenzione del governo Meloni, non certo inedita in una storia ormai decennale e finora senza esito. Oggi gli ultimi passaggi formali: il Cipess ha approvato il progetto definitivo. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini prevede che i cantieri partano tra settembre e ottobre, previa la bollinatura della Corte dei Conti. La previsione del vicepremier leghista è che l’inaugurazione si possa tenere tra il 2032 e il 2033. Per le auto e gli altri mezzi su gomma il tempo di percorrenza ci sarà un tempo medio di attraversamento che si ridurrà da una forbice di 70-100 minuti a 10 minuti anche se – è l’inciso un po’ contraddittorio del ministro – “se ci andrete da turisti in agosto rischiate di aspettare anche 3-4 ore”. I treni attraverseranno lo Stretto in un quarto d’ora contro le due-tre ore di oggi, aggiunge ancora Salvini. I soldi: l’investimento è di 13 miliardi e mezzo. “Sarà una parte della soluzione dei problemi del Mezzogiorno in Italia, se sarà ultimata l’Av in corso di progettazione da Salerno a Reggio Calabria” continua il ministro.
“Non è un punto di arrivo ma un punto di partenza, che arriva dopo due anni e mezzo di lavoro costante, qualche centinaio di riunioni a tutti i livelli. “E’ un’emozione, che non si è mai arrivati alla approvazione del progetto definitivo con l’intera copertura economica e la condivisione dei territori. Sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo. Oggi il primato è turco, poi giapponese e poi cinese”. Ci sarà anche una metropolitana, ha illustrato il ministro: “Tre fermate sul fronte messinese che collegheranno tutti i giorni studenti, pendolari, lavoratori, ingegneri, turisti, in metropolitana, da una sponda all’altra”.
Tutti ricordano Silvio Berlusconi, al quale la figura immaginifica del Ponte – con plastici in tv e numerose campagne elettorali attraverso gli anni – è legata a doppio filo per tutti i suoi governi di centrodestra. E’ un’opera, dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, “attesa da decenni e capace di rivoluzionare il futuro della Sicilia e del Mezzogiorno”. Salvini ricorda anche l’ex ministro Pietro Lunardi, suo predecessore oltre vent’anni fa, diventato noto tra l’altro per quella frase in cui – parlando proprio di opere strategiche a Sud – disse che mafia e camorra “ci sono sempre state e sempre ci saranno. Dovremo convivere con queste realtà” e che “questo problema però non ci può impedire di fare le infrastrutture”. Salvini invece assicura che “il fronte della sicurezza e del contrasto alle infiltrazioni mafiose è un fronte fondamentale che ci vede schierati h24”. Per un’opera da 13,5 miliardi, “contrastare ogni qualsivoglia tentativo di infiltrazione sarà una nostra ragion d’essere. Con il ministero dell’interno si stanno adottando tutti protocolli come già per Expo e le Olimpiadi: bisogna attenzionare tutta la filiera, perché sia impermeabile ai malintenzionati. Se si dovesse non fare ponte perché ci sono mafia e ‘ndrangheta allora non facciamo più niente”, ha aggiunto. Proprio sui controlli antimafia alcuni mesi fa si era consumato un confronto aperto con il Quirinale. “La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina – scrisse la presidenza della Repubblica in una nota -. La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale, adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi, che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie”. La normativa poi per questo fu corretta in corsa.
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